

Vuoi ottenere il recupero interessi sul tuo prestito ma non sai da dove iniziare?
Scopri modalità, tempistiche e costi in questo articolo di ADifesa.
Forse è vero che il prestito personale oggi non è più così conveniente.
Secondo un approfondimento de IlSole24Ore, quello che prima era il prodotto finanziario di punta adesso cede il posto a forme di finanziamento di altra natura, come per esempio la cessione del quinto. È quest’ultima infatti ad avere – in questo periodo storico – i tassi di interesse più vantaggiosi, con un TAEG che parte dal 3% e non arriva a superare mai il 4,99%.
Ciò nonostante, in Italia, il numero di cittadini che si sono affidati ad un prestito personale è ancora molto alto. Le statistiche di MisterCredit ad opera del CRIF ci riportano un dato molto preciso: nel nostro paese quattro italiani su dieci hanno ricevuto un credito da una banca, e il 28,4% di questi ha scelto un prestito personale.
Il punto è che – a differenza di altre forme di finanziamento – il prestito personale garantisce una leggera flessibilità nella gestione della rata, senza dimenticare che si tratta anche dell’unica strada possibile per liberi professionisti, lavoratori autonomi, part-time e per chiunque non abbia un contratto di lavoro stabile.
Quello che però in pochi sanno è che la maggioranza dei prestiti personale presenta delle irregolarità contrattuali notevoli, seppur difficili da individuare. Sulla base della nostra esperienza qui in ADifesa, possiamo affermare con sicurezza che almeno tre contratti su quattro avrebbero diritto a una rivalutazione degli accordi, nonché al recupero di interessi e spese accessorie che sono state pagate ingiustamente.
Parliamo di irregolarità che spesso solo degli occhi esperti riescono a individuare: cavilli, commissioni nascoste che emergono grazie al lavoro di professionisti esperti del diritto bancario, come quelli che fanno parte del team di ADifesa.
Se hai aperto questo articolo però, stai forse sospettando qualcosa riguardo la validità del tuo contratto. Forse hai la sensazione di aver pagato più del dovuto, o temi che la banca possa averti fregato in qualche modo.
Per questo motivo, se hai stipulato un contratto di prestito personale tra il 1° gennaio 2009 ed il 31 Dicembre 2016, qui troverai tutte le informazioni utili per procedere al recupero degli interessi del tuo prestito, e quindi le modalità, le tempistiche e i costi.
Come recuperare gli interessi del tuo prestito?
Per quanto riguarda le modalità per ottenere gli interessi del tuo prestito, possiamo dire che l’iter è abbastanza semplice di per sé.
Di fatto, una volta avuta certezza della presenza di irregolarità, basta rivolgersi alla banca e presentare un reclamo formale che faccia da apripista a un eventuale accordo tra le parti. In altre parole, nel reclamo andresti a spiegare quali sono i punti che rendono illegittimo il tuo contratto di prestito e avanzerai così una richiesta di rimborso interessi, che la banca può accogliere – rispondendo al reclamo – oppure respingere appellandosi al silenzio-rigetto.
E cosa succede dopo il silenzio-rigetto? Ovviamente si procede verso lo step successivo, che prevede un ricorso in via stragiudiziale attraverso l’Arbitro Bancario Finanziario. Ricorso che, lo ricordiamo, può essere condotto sia in autonomia che con il supporto di un’assistente legale o di un’associazione consumatori.
È chiaro quindi che, sia in fase di reclamo che in quella di ricorso, per rendere efficace la tua richiesta di recupero interessi è necessario che siano presenti prove concrete, nonché una perizia dettagliata sul prestito che dimostri il motivo per cui il rimborso è assolutamente lecito.
In altre parole: la lettera di reclamo è un passaggio fondamentale, ma è importante che questa sia supportata da un’indagine approfondita svolta da professionisti del settore.
In questo caso avrai bisogno di recuperare tutti i documenti relativi al tuo prestito personale, e di consegnarli nelle mani di esperti di diritto bancario, come lo siamo per esempio noi di ADifesa. Un professionista potrà così analizzare il tuo contratto, la documentazione sulla polizza assicurativa etc., e mettere insieme un fascicolo di prove – con tanto di importo da rimborsare – che metterà la banca nella posizione di dover accettare inevitabilmente la richiesta.
Ricapitolando, quindi, il rimborso degli interessi sul tuo prestito segue questo iter:
- recupero della documentazione (contratto, polizza);
- analisi dei documenti da parte di un esperto;
- formulazione di una lettera di reclamo con richiesta esplicita di rimborso;
- eventuale ricorso in via stragiudiziale tramite ABF.
Puoi comunque approfondire ogni passaggio anche qui ➝ La procedura di ricorso spiegata bene
Quanto tempo ci vuole per ottenere gli interessi di un prestito personale?
Tra i dubbi più ricorrenti, è in cima alla lista quello sulle tempistiche per il recupero interessi su un prestito personale. In cima alla lista perché, in effetti, fornire una stima precisa è pressoché impossibile.
È chiaro che, trattandosi di procedure burocratiche, la risposta della banca (o dell’Arbitro Bancario Finanziario) deve arrivare in certi tempi prestabiliti dalla legge. Ma si tratta comunque di tempi molto lunghi, se si considera che nella quasi totalità dei casi includono anche quelli che servono per recuperare tutti i documenti necessari.
Sulla base dell’esperienza di ADifesa, possiamo dire che parliamo di periodo di tempo che va dai tre ai diciotto mesi, con una media che si aggira ai sette mesi per ogni singolo caso. Sette mesi che non sono, ovviamente, tassativi: può capitare sempre l’imprevisto o l’intoppo che fa slittare qualche data.
Di sicuro però nel giro di un anno e mezzo – a partire dal momento in cui entri in contatto con la nostra Associazione, avrai per le mani il tuo assegno di rimborso così come speravi. E la nostra lista di Casi reali ne è la perfetta dimostrazione.
Quali sono i costi della pratica di recupero interessi?
Il costo del recupero degli interessi sul tuo prestito varia a seconda della modalità che hai scelto.
Se per esempio hai deciso di procedere con una semplice lettera di reclamo, il costo del reclamo in sé è pari a zero. Il ricorso in via stragiudiziale tramite Arbitro Bancario Finanziario, invece, prevede il versamento di un contributo spese per pagare la procedura.
Le cose cambiano se decidi di avviare una perizia sul tuo prestito personale insieme a un professionista esperto. Com’è ovvio, il compenso di avvocati e assistenti legali può essere cospicuo pur essendo determinato dalla durata del lavoro.
Quello che è certo è che con ADifesa perizia e ricorso sono GRATUITI, ma è previsto comunque un contributo da versare SOLO se il ricorso dà esito positivo. Una soluzione incredibilmente vantaggiosa perché evita, a chi si rivolge a noi, di perdere i propri soldi in una causa stragiudiziale fallimentare.
Cosa fare per avviare la perizia gratuita con gli esperti di ADifesa?
La strada è facilissima. Puoi inviarci direttamente la documentazione all’indirizzo contatti@adifesa.it e chiederci di procedere alla perizia e poi – eventualmente – al ricorso, oppure chiamare il numero 039 – 9155841 per ricevere maggiori informazioni.
In alternativa, lasciaci un messaggio tramite il form qui sotto con tutte le informazioni del caso. Un nostro consulente ti ricontatterà in tempi brevissimi per spiegarti nel dettaglio cosa devi fare.
Post a Comment