La procedura di rimborso bancario spiegata bene

Ottenere un rimborso bancario è meno complesso di quanto immagini.

Mentre in passato l’argomento rimborso era quasi tabù, e le banche parevano essere immuni a qualsiasi tipo di contestazione, adesso si assiste ad un fenomeno interessante: i cittadini sono ora – finalmente – consapevoli dei loro diritti, e così le richieste di rimborso aumentano anno dopo anno.

A questo punto potresti obiettare. Rispondere che poi, alla fine, se anche davvero i ricorsi sono tanti, solo in pochi riescono ad ottenere il risarcimento dovuto.

La nostra esperienza però racconta una storia diversa. E così ci siamo resi conto che la legge tutela sempre il consumatore. E che, se hai intenzione di agire contro una banca, esiste un’arma che non devi sottovalutare. L’arma della conoscenza.

Che spiegato in altre parole vuol dire: per ottenere i soldi che ti spettano, hai bisogno di conoscere bene la procedura di rimborso bancario. Ogni possibile rischio e la risoluzione migliore. Solo così puoi contare sul serio su un esito positivo per la tua domanda di rimborso.

Da quando abbiamo iniziato il nostro percorso come Associazione “ADifesa”, abbiamo aiutato un numero incredibile di cittadini vittime di ingiustizie per colpa delle banche. Adesso quindi vogliamo mostrarti, passo dopo passo, qual è il percorso che affrontiamo per permettere ai consumatori in difficoltà di rivalersi sugli istituti bancari scorretti.

Procedura di rimborso bancario: tutte le fasi.
La procedura di rimborso bancario si compone di cinque fasi. Ognuna di esse richiede attenzioni e competenze specifiche.

Tieni conto che il rischio di commettere errori in grado di compromettere l’esito della domanda di rimborso è, purtroppo, una realtà concreta. Basta a volte una svista o un’inesattezza di qualsiasi tipo per rendere vani tutti i tuoi sforzi.

Per questo motivo il nostro consiglio è sempre e comunque quello di farti assistere in ogni step della procedura. Professionisti esperti possono farti da guida o, meglio ancora, occuparsi in prima persona della tua domanda di ricorso.

Per risparmiarti fatica, tempo, soldi e – soprattutto – garbugli burocratici che rodono il fegato.

Primo step. Recupero della documentazione

Inizia tutto da qui. Senza la giusta documentazione bancaria sarà impossibile valutare se ci sono gli estremi per fare ricorso bancario.

Il contratto che hai firmato con la banca, ad esempio, dice molto sui tuoi diritti e sui tuoi doveri. Per cui, prima di avanzare una richiesta di ricorso, è sempre utile leggere e approfondire ogni aspetto del tuo rapporto con la banca, per capire se il rimborso ti spetta davvero.

I documenti da recuperare variano in base alle tue esigenze. In altre parole: se vuoi indagare su possibili irregolarità nel tuo prestito personale, ti servirà una copia del contratto con la banca e una copia del contratto di assicurazione; se hai avuto problemi con una carta revolving basterà solo il contratto bancario; con la cessione del quinto, invece, serve altra documentazione aggiuntiva.

Accedere alla documentazione bancaria è un tuo diritto. A tutelarlo, l’art. 119 del Testo Unico Bancario che riguarda appunto la “Trasparenza delle Condizioni Contrattuali e dei Rapporti con i Clienti”. Insomma, secondo la legge italiana, nessuna banca può tenere segreti ai suoi clienti informazioni relative al contratto bancario o ad altri dettagli del rapporto tra banca e cliente.

Puoi quindi richiedere una copia della documentazione in qualsiasi momento: la tua banca ha l’obbligo di accontentarti. Se vuoi saperne di più riguardo i documenti che servono, i tempi e i costi, ti consigliamo di leggere anche: Come controllare il tuo prestito se non hai il contratto bancario.

ATTENZIONE! Purtroppo, nonostante l’insieme di normative scritte nero su bianco, non sempre la banca asseconda le richieste del cittadino. Capita così ad esempio che la banca allunghi i tempi ben oltre quelli necessari, nel tentativo di far “desistere” il consumatore ignaro. Noi dell’Associazione ADifesa però, grazie al supporto del nostro team di legali, sappiamo come muoverci e su cosa fare leva per ottenere i documenti che servono.

Secondo step. Perizia bancaria

La perizia bancaria è la fase successiva. Una volta ottenuta la documentazione, si potrà procedere ad analizzarla punto per punto.

Soltanto un’analisi accurata ci dà modo di capire se davvero è il caso di presentare ricorso contro la banca e – soprattutto – è grazie alla perizia che è possibile dimostrare la presenza di irregolarità nei rapporti tra la banca e il cliente.

Ad esempio, se temi di essere vittima di tassi di interesse troppo alti oppure di pagare commissioni bancarie non dovute, ovvero mai inserite nel preventivo iniziale, con una perizia bancaria (conosciuta anche come analisi peritale o elaborato peritale) potrai raccogliere prove a tuo favore.

Ricorda che quando un ricorso viene respinto, il motivo è quasi sempre legato alla mancanza di prove sufficienti. Per questo la perizia bancaria è uno strumento fondamentale per far valere i tuoi diritti, qualunque sia il tuo rapporto con la banca.

Puoi richiedere una perizia sui contratti per mutui, prestiti personali e cessione del quinto, ma anche su carte revolving e conti correnti affidati. Importante però in questa fase è farti aiutare da un professionista che sappia giostrarsi fra cavilli contrattuali che spesso sfuggono ad occhi inesperti.

ATTENZIONE! Un conteggio fatto male, anche quando presenta un errore poco rilevante, annulla ogni possibilità di vincere un ricorso. Senza contare che le banche (e questo ce lo insegna la nostra esperienza di associazione) sono diventate negli anni molto abili a trovare escamotage in materia di rimborso. Per contrastare questi comportamenti scorretti, il nostro team di esperti prepara un paragrafo per ogni voce di spesa commissionata ingiustamente. Poi include nella perizia alcune sentenze già emanate e perfettamente applicabili al caso specifico. Impossibile a quel punto, per la banca, ignorare un report tanto dettagliato.

Terzo Step. Presentazione del reclamo

Step successivo ma centrale nella procedura di rimborso è il reclamo. Quando presenti una lettera di reclamo alla banca, stai comunicando in maniera formale che hai riscontrato un problema. A quel punto, l’ufficio reclami dell’istituto bancario ha (in genere) 30 giorni di tempo per poterti rispondere.

Si tratta di un passaggio centrale, come già accennato, perché è il primo vero tentativo di ottenere il rimborso. La lettera di reclamo – che può essere personalizzata oppure compilata tramite un modulo messo anche a disposizione dalla banca stessa – deve contenere tutte le informazioni utili e ragionevoli per essere valutata con serietà.

Infatti, se la tua richiesta si dimostra lecita, la banca può anche accordarti il rimborso che ti spetta senza che ci sia bisogno di fare ricorso. Te lo comunicherà tramite raccomandata, facendoti sapere anche i tempi e le modalità in cui ha intenzione di agire. In caso contrario, invece non riceverai nulla: superati i 30 giorni entra in gioco il silenzio-rigetto.

Ovviamente, una domanda di reclamo che viene rigettata non si traduce in una sconfitta. Puoi sempre agire attraverso l’Arbitro Bancario Finanziario, e procedere con un vero e proprio ricorso da risolvere per via stragiudiziale.

ATTENZIONE! In fase di reclamo, il rigetto della domanda non è il rischio più grande in cui puoi incappare. Quello a cui devi stare attento è l’ammontare del rimborso. Sei sicuro che la banca voglia concederti quanto ti spetta? Molti dei nostri clienti, prima di affidarsi a noi, si sono trovati nella stessa situazione: un reclamo accolto, la possibilità concreta di un rimborso e una forte delusione. La cifra che la banca era disposta a sborsare non era all’altezza delle aspettative. L’Associazione ADifesa però sa bene, a priori, qual è la cifra che ti spetta e per questo non si lascia sopraffare.

Quarto step. Ricorso tramite l’Arbitro Bancario

Come già scritto, il ricorso tramite l’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) è il passaggio che segue il reclamo, quando questo viene rigettato o accolto parzialmente.

L’Arbitro Bancario è un sistema stragiudiziale di risoluzione controversie. È un organo composto da diversi Collegi ed è stato messo su dalla Banca d’Italia, sebbene poi lavori in modo del tutto indipendente.

La procedura di ricorso bancario all’ABF la avvii online: compili un modulo, fai recapitare all’Arbitrato Bancario la perizia e la documentazione e, infine, aspetti la decisione del Collegio di riferimento. Di fatto non si tratta di un’operazione difficile, tanto che, potenzialmente, è possibile avviarla anche in autonomia, senza il supporto di un assistente legale o un professionista del settore.

Certo, procedere in autonomia non sempre si rivela una buona idea. Ma di questo ne abbiamo già parlato in Ricorso bancario senza assistenza: cosa rischi?

Quello che possiamo dirti con certezza è che i tempi di un ricorso bancario con l’ABF sono un po’ lunghi. Mentre la risposta di un reclamo arriva (in genere) entro 30 giorni, la procedura tramite Arbitrato Bancario richiede in media 304 giorni prima che si arrivi ad un esito.

Nonostante questo dettaglio – che può risultare difficile da digerire – il ricorso bancario per via stragiudiziale è comunque il modo migliore per assicurarsi un rimborso del giusto valore.

ATTENZIONE! Anche in questo caso, fai attenzione alla cifra che ti viene proposta per risolvere la controversia. Se non presenti la domanda di ricorso nel modo corretto, tralasciando di comunicare tutte le informazioni fondamentali per dimostrare le irregolarità, è possibile che il Collegio dell’ABF ti conceda un rimborso più basso del dovuto. Ce lo raccontano i nostri clienti che prima di conoscerci hanno provato a fare ricorso senza assistenza. Spesso il risarcimento che viene proposto è più basso del 30%, e in alcuni casi addirittura del 50%! Un rischio che puoi scongiurare soltanto con l’aiuto di un professionista esperto.

Quinto (e ultimo!) step. Accredito del rimborso

L’ultimo step è il preferito dei nostri clienti, e non ci stupisce! Se l’esito del ricorso è positivo – cosa che succede nella maggior parte dei casi quando la perizia bancaria è fatta bene – il rimborso è tuo.

A te non resta che aspettare. È l’Arbitro Bancario Finanziario infatti che comunica, sia a te che alla banca, la decisione del Collegio. Su questo punto puoi stare più che tranquillo: le banche accettano sempre l’esito del ricorso.

Anzi, per essere più precisi, secondo la relazione annuale dell’Arbitrato Bancario, soltanto l’1% delle banche si oppone alla risoluzione. Una percentuale così piccola che non può fare paura. Sull’argomento, leggi anche: Ricorso contro la banca? Conviene! Ecco i dati dell’Arbitro Bancario Finanziario

Nell’arco della nostra esperienza come associazione consumatori, abbiamo assistito a risarcimenti insperati ma oltremodo soddisfacenti. Lo puoi vedere tu stesso nella sezione Casi reali: i rimborsi partono da poche centinaia di euro e arrivano a cifre che superano i novemila euro. Storie di successo che ci riempiono di orgoglio.

ATTENZIONE! L’accredito del rimborso avviene tramite assegno o bonifico bancario. Per questo è importante che tu faccia attenzione al codice IBAN che fornisci al momento di iscrizione al portale ABF. Certo, se anche dovesse scoprirsi un errore, non sarebbe nulla di irrisolvibile. Basterebbe comunicare subito il codice IBAN corretto. In quel caso, però, i tempi si allungherebbero di molto. L’Associazione ADifesa cura anche questo aspetto della procedura di ricorso, purtroppo spesso sottovalutata.

Fatti assistere da un esperto e ottieni rimborsi bancari sicuri

Adesso che conosci la procedura di rimborso bancario per intero, non hai più motivo di rimanere con le mani in mano. Il ricorso contro una banca spesso spaventa: se ne parla poco, ancora, e l’ignoranza in materia è molto alta.

Eppure non è una strada impossibile da percorrere, e con questo articolo volevamo dimostrartelo. Si tratta però, come avrai capito già, di un percorso pieno di insidie. Riuscire ad ottenere un rimborso equo e di giusto valore richiede attenzione e competenza.

Se anche tu stai cercando di far valere i tuoi diritti, e ritieni di meritare un risarcimento, puoi chiederci tutte le informazioni che ti servono. Ti basta andare alla sezione richiedi informazioni e compilare il modulo che trovi sulla pagina.



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