Fideiussione omnibus, come uscirne una volta per tutte

Fideiussione omnibus, come uscirne - Copertina ADifesa

Fideiussione omnibus, come uscirne per liberarti finalmente dagli obblighi con la banca

Hai firmato una fideiussione omnibus per la tua azienda, ora come uscirne? In certi casi, puoi ottenere un annullamento. Scopri quali!

Fideiussione omnibus, come uscirne - Copertina ADifesa

Quando anni fa hai firmato la fideiussione omnibus per ottenere un finanziamento per la tua attività, lo hai fatto perché ti sembrava l’unica via possibile. Non è così? Una condizione necessaria: così inizia il racconto di chi si rivolge a ADifesa.

Eppure, una fideiussione omnibus è più di una semplice formalità. Perché, se le cose vanno male, può avere sulla tua attività e sul tuo patrimonio personale conseguenze pesanti. Quando la banca chiede a te di saldare un debito che grava sulla tua azienda, è difficile non restare sopraffatti.

Parliamo infatti di una garanzia bancaria tra le più vincolanti, che può trasformarsi in un problema serio se l’azienda attraversa un momento di difficoltà e non riesce più a far fronte ai pagamenti

Ma c’è una buona notizia.

Infatti, se hai firmato una fideiussione omnibus e non sai come uscirne, siamo qui per dirti che una soluzione esiste e basta saperla applicare.

Continua a leggere, e scopri come!

Intanto, cosa significa fideiussione omnibus?

Prima di capire come uscirne, facciamo un passo indietro. E chiediamoci: cos’è una fideiussione omnibus?

La fideiussione omnibus è per definizione un contratto di garanzia con cui l’imprenditore – in questo caso fideiussore – si impegna con la banca a rispondere dei debiti della propria azienda. Questo significa che, se l’azienda non paga, la banca ha il diritto di rivalersi sul patrimonio personale dell’imprenditore, chiedendogli di coprire qualsiasi debito.

La sua caratteristica peculiare sta proprio in questa sua dicitura: «omnibus» il cui significato latino è «per tutto», o anche «per ogni cosa». Dunque sottoscrivendo una fideiussione omnibus, l’imprenditore fideiussore si impegna a coprire (eventualmente) tutti i debiti che la sua azienda sottoscrive con una banca.

In altre parole la tua garanzia non è limitata a un solo contratto di finanziamento, es. un mutuo: ma si estende oltre, arrivando a coprire anche debiti sottoscritti in futuro. Ed è questo meccanismo a renderla particolarmente pericolosa.

Immagina – per esempio – di aver firmato una fideiussione come garanzia di un prestito per l’acquisto di macchinari in azienda. All’inizio, l’azienda deve gestire solo quel prestito. Con il passare del tempo, però, i tuoi soci decidono di chiedere altri prestiti alla banca. Però l’attività va male e l’azienda non riesce più coprire i debiti. A quel punto la banca chiederà a te di coprire il primo finanziamento e tutti i debiti accumulati nel tempo.

Una responsabilità enorme, che purtroppo viene spesso sottovalutata al momento della firma.

Altri tipi di fideiussione bancaria, dopo quella omnibus

La fideiussione omnibus non è l’unica forma di garanzia bancaria esistente. Ne esistono infatti alcune alternative, che è bene conoscere per evitare di incappare in situazioni problematiche. Tra queste alternative troviamo:

  • Fideiussione specifica che copre soltanto un debito contratto e non quelli futuri
  • Fideiussione solidale che pone sullo stesso piano l’azienda e fideiussore; la banca può richiedere la riscossione direttamente al garante, senza dover tentare un recupero crediti con il debitore
  • Fideiussione con beneficio di escussione in cui il fideiussore viene coinvolto soltanto dopo che la banca ha avviato un recupero crediti colpendo il patrimonio aziendale
  • Fideiussione a prima richiesta che dà il diritto alla banca di pretendere il pagamento immediato dal fideiussore, senza alcuna possibilità di contestazione

Come puoi notare da questo schema, la fideiussione omnibus è una delle forme più rischiose, proprio perché a differenza delle altre garanzie questa non ha limiti chiari e può mettere a rischio sia il patrimonio aziendale che il tuo personale per anni.

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Gli obblighi del fideiussore, in caso di fideiussione omnibus

Firmare una fideiussione omnibus per la propria azienda non è solo una formalità richiesta dalla banca: vuol dire assumersi una responsabilità legale e finanziaria molto seria. Il fideiussore, infatti, diventa a tutti gli effetti il garante di tutti i debiti della sua società. Una situazione che è molto difficile – se non impossibile – tenere sotto controllo.

Ma cosa comporta, concretamente, questo impegno?

1. Il fideiussore è responsabile per l’intero debito

Essere fideiussore non significa offrire solo un aiuto “morale”. Se l’azienda non riesce più a coprire il debito, la banca può rivalersi direttamente sul fideiussore e chiedergli di saldare l’intero importo dovuto. Non importa se il fideiussore ha già investito tutti i suoi risparmi nell’azienda: agli occhi della banca, il suo ruolo è garantire il pagamento in ogni caso.

2. Il fideiussore rischia il proprio patrimonio

La fideiussione omnibus non è un atto simbolico, ma un impegno che può mettere seriamente a rischio la propria stabilità finanziaria. Se il debito è elevato e il fideiussore non riesce a coprirlo, può subire:

  • il blocco del conto corrente personale
  • un pignoramento dello stipendio
  • il pignoramento di casa o altri beni personali

E se il fideiussore avesse già un mutuo in corso?
Per chi è garante di un finanziamento aziendale è più difficile ottenere nuovi prestiti o mutui, perché la banca considera il fideiussore già esposto a un rischio finanziario. Anche per questo le conseguenze vanno valutate con attenzione.

3. Il fideiussore non può liberarsi facilmente dall’obbligo

Molti imprenditori scoprono solo troppo tardi che non basta chiedere alla banca di svincolarli dall’impegno. La fideiussione omnibus è un contratto vincolante e, a meno che non ci siano irregolarità, la banca ha tutto il diritto di pretendere il pagamento dal garante.

A questo punto, sorge spontanea una domanda: come uscire da una fideiussione bancaria? Scopriamolo nel prossimo paragrafo.

Fideiussione bancaria, come uscirne legalmente

Insomma, se hai firmato una fideiussione omnibus per la tua azienda, hai una possibilità di salvezza. Esistono infatti alcune strade per ottenere la revoca della fideiussione bancaria – o meglio, il suo annullamento – e interrompere così gli obblighi verso la banca. Vediamole nel dettaglio.

1.     La sostituzione del fideiussore

Una delle soluzioni più immediate per uscire da una fideiussione è trovare un sostituto, ovvero un altro soggetto disposto a prendere il tuo posto come garante. È una procedura tecnicamente possibile, ma non è sempre facile da ottenere.

Il punto è che la banca deve accettare il nuovo fideiussore, valutandone la solidità finanziaria. Non sempre questo accade, o meglio: è difficile trovare un soggetto che rispetti a pieno i requisiti.

Inoltre ci sono costi aggiuntivi per questo tipo di pratica, visto che è necessaria una nuova perizia. E questo potrebbe gravare ulteriormente sulla situazione finanziaria dell’azienda.

Ci sono casi in cui cambiare garante non costa nulla. Succede per esempio in caso di surroga del mutuo: se richiedi una surroga, quindi un trasferimento del mutuo aziendale presso un’altra banca, la sostituzione del garante sarà gratuita – o comunque inclusa nella pratica.

In caso di surroga, per altro, la fideiussione omnibus si estingue. Spetta però all’azienda in debito la decisione di optare o meno per questa strada.

2.     La verifica di validità della fideiussione omnibus

Un’altra strada, che in molti casi si è rivelata vincente, è quella di verificare se la fideiussione è valida oppure no. Sembra paradossale ma molte fideiussioni omnibus firmate a garanzia di un finanziamento aziendale contengono clausole illegittime, che possono renderle nulle o comunque contestabili. È un dato che noi di ADifesa conosciamo molto bene: tra i nostri associati, moltissimi imprenditori lo riscontrano ogni giorno.

Negli ultimi anni la giurisprudenza ha infatti individuato tre clausole vessatorie, presenti nei contratti di fideiussione bancaria, che violano la normativa antitrust. Di quali clausole parliamo?

La clausola di reviviscenza

Con questa clausola il fideiussore è tenuto a tutelare la banca dal rischio di credito, anche quando il credito esistente è considerato nullo. Supponiamo, per esempio, che la tua azienda abbia sottoscritto un contratto di mutuo irregolare. Dopo aver fatto ricorso in Tribunale, il giudice ordina la restituzione degli interessi pagati in eccesso. Ecco, la clausola di reviviscenza impone all’imprenditore garante di coprire quei soldi che la banca ha dovuto restituire.

La clausola di rinuncia ai termini (ex art. 1957 c.c.)

La clausola di rinuncia ai termini si lega all’art. 1957 del Codice Civile, secondo cui il fideiussore ha un obbligo nei confronti della banca anche dopo la scadenza del debito. L’art. 1957 c.c., però, stabilisce che la banca è tenuta a agire nei confronti dell’azienda debitrice entro sei mesi dalla scadenza. Superato quel periodo, se la banca non si è mossa per recuperare i soldi, l’obbligo del fideiussore decade.

Ecco, con la clausola di rinuncia ai termini viene di fatto annullato il periodo di scadenza. Questo vuol dire che la banca può rivalersi sul debito anche a distanza di anni, mettendo l’imprenditore nella condizione di dover coprire un debito aziendale già vecchio.

La clausola di sopravvivenza

Con la clausola di sopravvivenza la banca si assicura la restituzione del denaro in prestito, anche quando il prestito è stato dichiarato invalido. Facciamo un esempio: la tua azienda ha ottenuto un finanziamento ma in seguito, per una serie di motivi, tale finanziamento viene dichiarato nullo da un giudice. La clausola di sopravvivenza dà diritto alla banca di richiedere comunque il denaro dato in prestito. Di fatto, dunque, vincola sia l’azienda che l’imprenditore garante persino a fronte di una decisione del giudice.

In sintesi, se il contratto di fideiussione che hai firmato presenta almeno una di queste clausole, hai diritto all’annullamento della fideiussione. Cioè, in altre parole, puoi liberarti del tuo impegno come garante.

Molti contratti di fideiussione sono illegittimi

Come avrai intuito, uscire da una fideiussione è possibile. Anzi: la percentuale di fideiussioni omnibus irregolari è molto alta. Sono tantissimi i contratti di fideiussione omnibus che risultano illegittimi e possono essere contestati.

Tutto è iniziato nel 2005, quando un provvedimento di Banca d’Italia ha sottolineato l’incompatibilità delle clausole che abbiamo menzionato prima con la normativa antitrust attualmente in vigore.

Da allora, sono state emesse moltissime sentenze sulle fideiussioni omnibus. E tutte annullano il contratto di fideiussione, togliendo definitivamente il carico dei debiti aziendali dalle spalle del garante.

Ma cosa bisogna fare in questi casi? L’ideale sarebbe:

  • richiedere una verifica della fideiussione a un esperto
  • e, se la fideiussione è illegittima, procedere legalmente

In questo ADifesa può darti una mano.

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Se sospetti che il tuo contratto contenga clausole abusive, il primo passo è farlo analizzare da un esperto. Noi di ADifesa offriamo un servizio di verifica per controllare la validità della fideiussione e capire se esistono gli estremi per richiederne l’annullamento.

Cosa possiamo fare, in concreto, per la tua situazione?

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