Usura bancaria, ti stanno fregando? Scoprilo qui

Usura bancaria, forse ti stanno fregando - Cover ADifesa

Usura bancaria, ti stanno fregando? Scoprilo qui

L’usura bancaria interessa una bella fetta di consumatori. Ma come capire se la banca ti sta fregando? Scoprilo su ADifesa.

Usura bancaria, forse ti stanno fregando - Cover ADifesa

Parliamoci chiaro: usura bancaria è un termine forte e – tecnicamente – forse un po’ improprio.

Perché quando ti rivolgi a una banca per avere un finanziamento (che sia un prestito personale, una cessione del quinto, un mutuo, un fido bancario, etc.), sai di avere accesso a una soluzione finanziaria legale.

Eppure, spesso, dietro a contratti bancari a prima vista legali si nascondono spesso clausole poco trasparenti che fanno lievitare il costo finale del finanziamento oltre i limiti consentiti dalla legge.

Una soglia, di cui parleremo in questo articolo, che tecnicamente non può essere superata. Ma che nella pratica viene superata eccome, costringendoti a pagare più del dovuto.

E non è così raro come pensi. Secondo la nostra esperienza su centinaia di pratiche analizzate (di cui parliamo qui), l’usura bancaria esiste. E può fare danni, specie se non te ne accorgi in tempo.

In questo articolo ti spieghiamo cos’è davvero l’usura bancaria, dove si annida e come difenderti. Perché in ADifesa sappiamo bene che preoccuparsi è giusto. Ma agire lo è ancora di più.

Quando si parla di usura bancaria?

L’usura bancaria si verifica quando i tassi di interessi applicati da una banca o una finanziaria superano il limite consentito dalla legge. In altre parole, quando ciò che paghi – tra tassi, interessi moratori, spese e commissioni – diventa eccessivo e ingiustificato, la legge parla chiaro: sei vittima di usura.

Leggi anche: Usura conto corrente, come capire se la banca ti frega

Succede più spesso di quanto credi, e non solo con i prestiti personali: l’usura si nasconde nei conti correnti affidati, spesso si muove parallelamente con l’anatocismo bancario, oppure è mascherata da voci di spesa apparentemente legittime. Tutti aspetti che aumentano – in modo illecito s’intende – il tuo debito con le banche.

Ma cosa dice la normativa a tal proposito?
Vediamolo qui.

La normativa sull’usura bancaria

A disciplinare l’usura bancaria ci pensa prima di tutto l’art. 644 c.p. (Codice Penale), che punisce chiunque richieda interessi superiori al tasso soglia stabilito dalla legge.

Altra norma fondamentale è la legge n. 108/1996, proprio quella che introdotto il concetto di tasso soglia: un limite calcolato trimestralmente dalla Banca d’Italia sulla base dei tassi medi praticati dagli istituti di credito. Superare questo limite equivale infatti a commettere reato di usura bancaria, a tutti gli effetti.

Ma non è finita. Secondo l’art. 1815 c.c. (Codice Civile), se un contratto prevede interessi usurari, la clausola è nulla e il cliente non deve pagare alcun interesse. Il capitale ricevuto in prestito sì, ma gli interessi – in caso di usura – spariscono. Quest’ultima è una norma importantissima, perché ci spiega cosa succede in caso di ricorso contro la banca. Ma approfondiremo meglio in seguito.

Leggi anche: Guida al contenzioso bancario, come avere giustizia?

Quindi, in sintesi, l’usura è reato?

Sì. Secondo la legge italiana, l’usura bancaria è un reato penale. E chi lo commette – anche se si tratta di una banca – può essere perseguito legalmente.

E c’è di più. Se viene accertato che sei vittima di usura, puoi ottenere il rimborso degli interessi pagati in eccesso e – in alcuni casi –bloccare o annullare l’intero contratto di finanziamento.

Insomma, se hai il sospetto che qualcosa nel tuo contratto non torni, hai tutto il diritto (e il dovere) di verificarlo. Perché quando si parla di usura conti corrente o mutui usurari, la giustizia può davvero fare la differenza.

#1 Quali sono le pene previste per il reato di usura? Sanzioni della Banca d’Italia Sospensione o revoca dell’autorizzazione all’ attività bancaria Sanzioni pecuniarie Nomina di commissari straordinari Obbligo di risarcimento verso i clienti Responsabilità amministrativa dell’ente *Se il reato di usura è commesso nell’interesse o a vantaggio della banca, si attiva anche la responsabilità penale-amministrativa dell’ente Sanzione pecuniaria fino a 1,5 milioni di euro Interdizione dall’esercizio dell’attività Sospensione o revoca di licenze o autorizzazioni Divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione Pubblicazione della sentenza

Come calcolare l’usura bancaria (per evitare fregature)

Sapere cos’è l’usura bancaria non basta. Per difenderti davvero, devi capire come si calcola, cioè quando un tasso di interesse smette di essere legittimo e diventa usurario.

Per farlo, esiste un metodo ben preciso che la legge impone: il confronto con il tasso soglia usura. Come avrai capito, si tratta di una soglia numerica, aggiornata ogni tre mesi da Banca d’Italia, che rappresenta il limite massimo oltre cui un tasso non è più accettabile. Tutto quello che lo supera – anche solo di poco – può essere considerato usura.

Prima di darti una formula per calcolare l’usura, dobbiamo però approfondire questo aspetto. E parlarti sì di tasso soglia, ma anche di tasso effettivo globale medio.

Non allarmarti. Sembra un concetto difficile, ma non lo è.
Leggi qui sotto!

Il TEGM e il tasso soglia usura

Per sapere se stai pagando interessi usurari, il punto di partenza è uno solo: il tasso effettivo globale medio, o TEGM.

Il TEGM viene calcolato ogni tre mesi da Banca d’Italia, sulla base dei tassi applicati mediamente da banche e finanziarie. A quel valore si aggiunge un margine del 25% più 4 punti percentuali (con un limite massimo dell’8%). Il risultato che si ottiene è il tasso soglia usura.

Facciamo un esempio pratico.

Se il TEGM per i prestiti personali è del 10%, il tasso soglia sarà pari a 10 + 25% (2,5) + 4 = 16.5%. Un prestito personale che ti propone tassi di interesse superiori al 16.5% è un prestito personale usurario.

Se vuoi capirci di più, leggi anche: Come capire se un prestito è usurario

Esistono software per calcolare l’usura?

Sì, esistono diversi software per calcolare l’usura – così come l’anatocismo bancario – ma sappi questo: servono conoscenze tecniche per usarli bene. Non si tratta insomma di strumenti “fai da te”, perché i contratti bancari sono pieni di clausole complesse che solo un esperto sa interpretare davvero.

Molti dei nostri associati ci scrivono proprio dopo aver provato questi software online senza capire cosa farne. La verità? Un software può aiutare, ma serve sempre un’analisi professionale per non sbagliare.

Il consiglio perciò è semplice: affidati a chi queste analisi le fa ogni giorno, su centinaia di contratti, e conosce a memoria i trucchi delle banche. In ADifesa abbiamo recuperato migliaia di euro per clienti che pagavano interessi usurari senza saperlo. Il prossimo rimborso potrebbe essere il tuo.

Dove si nasconde l’usura? Mutui, prestiti e conti correnti

Come abbiamo scritto più volte, l’usura bancaria non è un fenomeno circoscritto. Perché può infiltrarsi in qualsiasi tipo di contratto di finanziamento – persino quelli che a prima vista sembrano perfettamente legittimi.

Ma dove si nasconde più spesso? Qui:

  • mutui ipotecari
  • prestiti personali
  • cessioni del quinto
  • carte di credito revolving
  • nei conti correnti affidati

Quindi, se stai gestendo un finanziamento, uno di questi appena citati, dovresti cominciare a fare attenzione.

Anche perché, il meccanismo dell’usura bancaria è subdolo: non si manifesta con un tasso scritto nero su bianco che supera la soglia, ma si nasconde dentro il calcolo degli interessi e nelle spese accessorie.

Per farti un esempio, in un prestito personale il rischio di usura si nasconde nelle voci di spesa: la banca può escludere certe voci dal TAEG (come spese di incasso rata o assicurazioni), facendo sembrare il tasso più basso di quello che è in realtà. Poi, nella pratica, ti fa pagare tassi di interesse di fatto usurari.

Nel conto corrente affidato, invece, è spesso l’anatocismo a gonfiare gli interessi. Gli interessi non solo si applicano sul capitale, ma anche sugli interessi già maturati – e così il tasso effettivo esplode, superando il tasso soglia previsto dalla legge.

Occhio all’anatocismo che va a braccetto con l’usura

Su anatocismo e usura bancaria c’è molto da dire. Perché si tratta di due reati diversi ma, in genere, dove si registra il primo è facile trovare anche l’altro.

L’anatocismo, cioè la capitalizzazione degli interessi passivi, è una pratica vietata dalla legge, ma ancora oggi purtroppo riscontrabile in moltissimi contratti bancari – come da nostra esperienza.

Funziona così: ogni trimestre la banca calcola gli interessi passivi maturati e li somma al debito. Poi, nel trimestre successivo, calcola nuovi interessi sull’importo aumentato. E così via.

La conseguenza è un aumento progressivo degli interessi, che – sommati a spese e commissioni – possono far superare il tasso soglia previsto dalla legge. Trasformando l’anatocismo in usura bancaria.

A chi rivolgersi per avere giustizia? Scegli ADifesa

Se sospetti di aver pagato interessi usurari su un prestito, un mutuo o un conto corrente, la cosa peggiore che puoi fare è ignorare il problema. Perché ogni giorno che passa perdi soldi che sono tuoi di diritto.

La nostra associazione ADifesa offre diversi servizi che tutelano dall’usura bancaria, ognuno pensato per una precisa tipologia di prestito. Puoi sfogliare tutti i servizi qui.

Ma come funzionano i servizi di ADifesa?
L’iter è semplice e veloce.

  1. Tu consegni tutta la documentazione relativa al tuo prestito o finanziamento (contratti, conteggio estintivo, etc.).
  2. I nostri esperti effettuano uno studio di fattibilità gratuito per dirti subito se ci sono anomalie o interessi usurari.
  3. In caso di esito positivo, puoi autorizzarci a procedere con una perizia tecnica e un ricorso contro la banca o finanziaria.

Considera che un ricorso può fare davvero la differenza. Perché se il tuo finanziamento è usurario puoi ottenere il rimborso degli interessi pagati in eccesso e, in certi casi, anche l’annullamento del prestito.

Il servizio è riservato ai soli associati, è vero. Ma associarsi è facilissimo! Bastano 10 euro e puoi farlo online, in pochi clic, da qui. Così ti garantisci un servizio su misura e professionale a un costo di gran lunga inferiore rispetto alla parcella di un avvocato.

Vuoi saperne di più? Lasciaci un messaggio qui sotto.
I nostri consulenti ti risponderanno – senza impegno – in 48 ore.

    Post a Comment