Costi cessione del quinto, quali puoi farti rimborsare

Cover di un articolo ADifesa. La cover dice: "Costi cessione del quinto, quali puoi farti rimborsare?"

Costi cessione del quinto, quali voci puoi farti rimborsare?

Costi cessione del quinto: una grande incognita, specie per chi ha deciso di recuperarli per vie legali. Qui rispondiamo ai tuoi dubbi

Cover di un articolo ADifesa. La cover dice:

Una cessione del quinto irregolare, come saprai, dà diritto a un rimborso dei soldi pagati in eccesso. Se questa dinamica non ti è familiare, meglio prima leggere la nostra pagina dedicata. Non tutti, infatti, sono al corrente della possibilità di ottenere un rimborso.

Una dei dubbi più frequenti dei nostri associati, però riguarda l’entità del rimborso per ogni cessione. In altre parole, in molti si chiedono: se scopro di avere una cessione del quinto irregolare, quanto posso farmi rimborsare dalla banca?

Su questo punto, vogliamo essere chiari. L’entità del rimborso dipende sia dall’importo del prestito che dalle voci di costo extra che la banca ti ha costretto a pagare a tua insaputa.

Guarda, per esempio, i nostri casi reali.
Sulla pagina leggerai la storia di Giovanni, che – grazie al lavoro dei nostri professionisti – ha ricevuto dalla banca 1765 euro. Ma anche la storia di Elda, che invece ne ha ricevuto 2800 euro.

Per quantificare il rimborso possibile, l’unica strada è la verifica del tuo contratto di prestito e della documentazione. Serve, insomma, un’analisi accurata del prestito – che con ADifesa puoi avere gratuitamente, se decidi di affidare la pratica a noi.

Quello che, però, possiamo dirti con certezza – e fin da subito – è quali voci di costo possono essere recuperate. Perché queste, a prescindere dalla tua situazione specifica, rimangono sempre le stesse. E conoscerle ti darà un’idea più precisa del rimborso che potresti ottenere.

Continua a leggere, e vediamole insieme!

Quanto costa una cessione del quinto?

La cessione del quinto, come tutti i prestiti, ha un costo. È un costo che riguarda intanto le operazioni messe in atto dalla banca o finanziaria (es. spese di incasso o di gestione), ma è anche un costo relativo al denaro in sé.

Come abbiamo spiegato più volte, infatti il denaro ha un costo, che si traduce nei tassi di interesse che le banche applicano quando ti offrono in prestito. Ovviamente, il costo varia: è successo di recente, con l’aumento dei tassi da parte della BCE; succede periodicamente e con il passare degli anni, in base alle dinamiche del mercato bancario.

Inutile dirti quanto costa oggi una cessione del quinto. Il costo del denaro fluttua, e in genere cambia su base trimestrale. Possiamo dirti comunque che nel 2024, i tassi di interesse di una cessione del quinto sono stati tra il 9% e il 14% – a seconda del valore del prestito e della finanziaria presa in considerazione.

Tutte le voci di costo che devi conoscere

Come forse avrai intuito, le voci di costo di una cessione del quinto non si limitano al tasso di interesse puro. TAN e TAEG, di cui parleremo più in là in questo articolo, di per sé non ci dicono nulla.

Una cessione del quinto, infatti, prevede il pagamento di:

  • interessi passivi sul denaro in prestito
  • spese di apertura e gestione del prestito
  • spese per l’intermediazione di eventuali broker
  • commissioni bancarie e finanziarie
  • spese per l’avvio della pratica
  • costi di chiusura pratica a fine contratto
  • spese di incasso rata e gestione amministrativa
  • eventuali costi di estinzione anticipata
  • polizza assicurativa obbligatoria

Tutte queste spese hanno a che fare con il famoso TAN e TAEG di cui parlavamo prima. Ma in che modo? Cerchiamo di capirlo qui sotto.

Quali costi rientrano nei tassi di interesse della cessione del quinto?

Questo è un punto fondamentale. Le spese che abbiamo elencato nel paragrafo precedente, infatti, fanno parte dei tassi di interesse. Ma sono inclusi soltanto nel TAEG, o Tasso Annuale Effettivo Globale: una percentuale che include il tasso di interesse puro (TAN, o Tasso Annuale Nominale) più tutte le altre spese.

CESSIONE DEL QUINTO, TAEG E TAN: QUALI COSTI INCLUDONO? Tipo Di costo Interessi (TAN) Spese di istruttoria spese di incasso rata spese assicurative obbligatorie Spese di comunicazione obbligatorie Altri oneri accessori obbligatori Imposte e bolli (non facoltativi) Spese facoltative (opzionali) incluso nel TAN Incluso nel TAEG

Dunque, quello che tu paghi alla banca non è soltanto il costo puro del denaro, ma prevede anche una serie di spese e commissioni che non sempre sono dovute.

Su quest’ultimo punto torneremo più avanti. Perché, prima di parlare di costi illeciti, è bene procedere con un altro chiarimento: la differenza tra costi recurring e costi upfront, che talvolta incide pure sul rimborso finale.

Differenza tra costi recurring e costi upfront

La differenza tra costi recurring e costi upfront nei contratti di prestito, e in particolare per le cessioni del quinto, è un punto cruciale.

Fino a poco tempo fa, infatti, il rimborso in caso di cessione del quinto illecita riguardava soltanto i costi recurring. Dalla Sentenza Lexitor in poi, la giurisprudenza ha stabilito che anche i costi upfront devono essere inclusi nel rimborso.

Ma vediamo nel dettaglio questa differenza.

  • I costi upfront sono le spese iniziali che paghi subito, all’inizio del finanziamento. Rientrano qui le commissioni di attivazione, le spese di istruttoria, le spese di intermediazione e tutto ciò che riguarda l’avvio del prestito. Sono costi una tantum, che non si ripetono nel tempo.
  • I costi recurring, (trad. ricorrenti), sono quelli che si ripetono nel tempo. Parliamo di spese di incasso rata, costi di gestione amministrativa, commissioni bancarie periodiche, e così via. Questi costi incidono su ogni rata del prestito, prolungandosi per tutta la durata del finanziamento.

Come anticipavamo, prima della Sentenza Lexitor, la prassi prevedeva il rimborso dei soli costi recurring, in caso di anomalie sulla cessione del quinto.

Tieni conto che il problema più comune di una cessione del quinto riguarda l’estinzione anticipata, o meglio il calcolo del debito residuo. Le banche, infatti, propongono quasi sempre un debito residuo che non tiene conto dell’estinzione anticipata, includendo anche i costi “non goduti”, come – per esempio – le spese di incasso per rate mai effettivamente riscosse. Il rimborso dei costi recurring era dunque un passaggio obbligato.

Dalla Sentenza Lexitor in poi le cose sono cambiate. Le Corte di Giustizia Europea, infatti, nel 2019 ha stabilito che il rimborso deve includere tutte le spese di una cessione del quinto: sia quelle recurring che quelle upfront.

Questo perché, nel calcolo del TAEG, le banche tengono conto di tutta la durata del prestito. Durata che, con l’estinzione anticipata, inevitabilmente si accorcia. Di conseguenza, anche una parte dei costi upfront merita di essere rimborsata.

L’assicurazione della cessione del quinto è una voce di costo

Parlando di costi, l’assicurazione della cessione del quinto è un altro elemento che non può essere sottovalutato. Infatti, pur essendo un extra, vale a dire una spesa che non c’entra direttamente con la banca o finanziaria, resta comunque un costo obbligatorio. Un costo obbligatorio, imposto dalla legge, che incide parecchio sul costo totale del prestito.

Del resto, l’assicurazione torna particolarmente utile alle banche, perché le tutela dal rischio di credito. In particolare:

  • Per i lavoratori dipendenti, la polizza copre sia il rischio di decesso sia quello di perdita del posto di lavoro (polizza vita + polizza rischio impiego).
  • Per i pensionati, è prevista solo la polizza vita, dato che il rischio di perdita del lavoro non sussiste.

Attenzione però, in caso di estinzione anticipata, anche l’assicurazione entra in gioco. E il motivo è semplice: la polizza è calcolata sulla durata totale del prestito e – se il prestito viene chiuso prima o presenta anomalie – anche parte del premio assicurativo va rimborsato.

In molti contratti, l’assicurazione è inserita all’interno del TAEG e, come tale, rientra a pieno titolo nelle voci di costo che possono essere recuperate. Pensa però che in certi casi l’assicurazione viene esclusa dal TAEG, il che può esporti al rischio di usura bancaria di cui non sarai nemmeno consapevole.

Quindi, quali costi puoi farti rimborsare?

A questo punto, meglio fare un recap. Un piccolo riassunto. Se la tua cessione del quinto presenta anomalie, e hai diritto a un rimborso, ecco i costi che ti verranno rimborsati:

  • spese di istruttoria
  • spese di intermediazione
  • commissioni bancarie
  • spese di avvio pratica
  • spese di incasso rata
  • premio assicurativo non goduto

Il consiglio è uno solo: fai sempre verificare il tuo contratto. Perché solo un’analisi accurata – come quella che ti offre Associazione ADifesa – può quantificare di preciso l’ammontare del rimborso.

Come ottenere il rimborso dei costi di una cessione del quinto

L’unico modo per ottenere un rimborso è richiedere un’analisi della tua cessione del quinto. L’analisi, che va condotta sui documenti bancari (contratto, contabile di estinzione, etc.), può dirci sul tuo prestito tutto quello che bisogna sapere.

Per esempio, possiamo scoprire che la tua banca ha omesso alcuni costi dal TAEG, e che il tuo prestito è di fatto usurario. Oppure che il debito residuo calcolato non corrisponde al vero.

Qualsiasi cosa sia, con un’analisi accurata verrà fuori. Considera che, secondo la nostra esperienza, circa il 65% delle cessioni del quinto nasconde irregolarità di questo tipo.

Il prossimo a ottenere il rimorso potresti essere tu.

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