Garante e fideiussore: differenze, rischi e tutele

Cover di articolo di ADifesa: Garante e fideiussore. Scopri le differenze, i rischi e le tutele

Garante e fideiussore, sono la stessa cosa? No, e qui lo spieghiamo bene

Garante e fideiussore non sono la stessa cosa. Scopri cosa dice la legge in modo chiaro e semplice sulle differenze e i rischi.

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In effetti, parliamo di sinonimi. Garante e fideiussore sono due parole il cui significato si sovrappone il più delle volte, tanto che in molti non ne conoscono la differenza. E invece garante e fideiussore sono, in realtà, due figure diverse.

Che fanno più o meno la stessa cosa, sì; ma restano due figure diverse.

In questo articolo abbiamo deciso di approfondire la differenza tra questi due termini, allo scopo di prevenire fraintendimenti ma anche di spiegare – in parole semplici – quali responsabilità e obblighi spettano a uno e all’altro.

Secondo la nostra esperienza, la fideiussione può trasformarsi una condanna finanziaria per chi la firma e, se è vero che gli esperti di ADifesa possono darti una mano a uscirne indenne, siamo certi che questa piccola guida ti aiuterà a decidere consapevolmente quando firmare una fideiussione.

Chi è il garante, e chi è il fideiussore?

Partiamo con LA domanda. Chi è il garante? E, di conseguenza, chi è il fideiussore? In ambito bancario/finanziario, la parola «garante» è un termine generico. In senso lato, un garante è chi si impegna a garantire il pagamento di un debito altrui.

Si, ovviamente, una figura chiave in molte operazioni di credito, perché offre una forma di tutela a chi eroga il finanziamento. Facciamo un esempio? Se il debitore principale non paga, il garante può essere chiamato a farlo. Ma attenzione: questa definizione ampia nasconde diverse sfumature, e tra queste c’è proprio la fideiussione.

La fideiussione, infatti, è un contratto specifico in cui una persona – il fideiussore – si assume l’obbligo verso il creditore a coprire il debito per conto di un altro, nel caso in cui quest’ultimo non riesca. La responsabilità del fideiussore è regolata dall’art. 1936 del Codice Civile e dagli articoli successivi, e impone obblighi giuridici molto rigidi (che vedremo in seguito).

Dunque, in estrema sintesi, possiamo dire questo: tutti i fideiussori sono garanti, ma non tutti i garanti sono fideiussori.

Il fideiussore è sempre un garante

Quando firmi una fideiussione, diventi a tutti gli effetti un garante personale del debito altrui. Ma non un garante qualunque: assumi un obbligo giuridico e immediato. Significa che, se il debitore principale non dovesse pagare, la banca o la finanziaria può rivolgersi direttamente a te. Non serve che dimostrino di aver tentato con il debitore, né devono attendere sentenze o procedure.

Inoltre, nella maggior parte dei contratti bancari, si firma una fideiussione omnibus, che peggiora ulteriormente la situazione. Con la fideiussione omnibus, infatti, se la persona che vuoi supportare contrae nuovi debiti in futuro, sei considerato responsabile anche di questi. Di fatto, una condanna apparentemente senza fine.

Il garante NON è sempre un fideiussore

Esistono anche garanti non fideiussori, che forniscono garanzie di tipo diverso: per esempio una garanzia reale (come un’ipoteca o un pegno) oppure una garanzia con limiti precisi e ben circoscritti. In questi casi il garante non è obbligato in solido, né può essere automaticamente contattato dal creditore.

In certi casi, poi, possono esserci garanti morali (es. nel caso dei microprestiti). Una figura meno formalizzata, che si limita a “metterci la faccia” per favorire un accordo, senza firmare nulla di vincolante.

Alcuni esempi di garanzie senza fideiussione

  • Un genitore che offre in garanzia la casa di famiglia tramite ipoteca volontaria, ma non firma una fideiussione.
  • Un socio d’azienda che garantisce un prestito offrendo in pegno quote societarie.
  • Una compagnia assicurativa che rilascia una polizza fideiussoria per conto del debitore: in questo caso, si parla di contratto autonomo di garanzia; il garante è l’assicurazione, non una persona fisica.
  • Un datore di lavoro che firma una lettera di referenza o una lettera di impegno a sostegno di un dipendente, senza però sottoscrivere obblighi giuridici.
Fideiussione vs Contratto autonomo di garanzia Aspetto Fideiussione Contratto autonomi di garanzia Natura Accessoria: Dipende dal contratto principale Autonomia: indipendente dal contratto principale Richiesta di pagamento Solo se il debitore non paga Il creditore può agire subito Opponibilità delle eccezioni il garante può opporsi alle richieste Il garante non può opporsi Riferimenti normativo Codice civile (art.1936 ss.) Nessuna disciplina specifica Rischio per chi firma Altro Molto Alto (obbligo immediato di pagamento)

Cosa dice il Codice Civile su garante e fideiussore?

Il Codice Civile italiano parla chiaro quando si tratta di fideiussione. La disciplina è contenuta negli artt. 1936 e seguenti, e stabilisce che:

«È fideiussore colui che, obbligandosi personalmente verso il creditore, garantisce l’adempimento di un’obbligazione altrui.»
(Art. 1936, Codice Civile)

Questo significa che il fideiussore non è solo una figura di supporto morale o simbolica, ma un soggetto giuridicamente obbligato: se il debitore principale non paga, il fideiussore deve farlo al posto suo.

Il Codice, invece, NON definisce in modo esplicito la figura del garante generico. Questo perché il termine garante è più ampio e può indicare diversi tipi di soggetti che prestano garanzia, anche con modalità molto diverse tra loro: garanzie reali, lettere di patronage, polizze assicurative, ecc.

Questi tipi di garanzie non sono fideiussioni perché non comportano un’obbligazione personale. Detto in altre parole, il garante non sarà mai chiamato a saldare il debito con i propri soldi, ma solo a rispettare i termini del tipo di garanzia fornita. Quando si parla di obbligo personale a pagare, siamo invece nel campo della fideiussione.

Un aspetto da non sottovalutare è che, nella pratica bancaria, la fideiussione è spesso solidale. Secondo l’art. 1944 del Codice Civile:

“Il fideiussore è tenuto in solido col debitore principale al pagamento del debito, salvo che non sia diversamente pattuito.”

Tradotto: nella maggior parte dei casi, firmando una fideiussione ti leghi mani e piedi al debito, come se fosse tuo. E se ci sono più fideiussori, il creditore può scegliere uno qualsiasi tra voi e pretendere l’intera somma da lui solo.

Ci sono poi altri articoli importanti da conoscere, tra cui:

  • 1941: la fideiussione può essere prestata solo per un’obbligazione valida e possibile.
  • 1942: il fideiussore ha gli stessi obblighi del debitore principale, anche se questi è incapace o non responsabile.
  • 1956: se il creditore agisce con negligenza o concede nuovo credito senza avvisare il fideiussore, questi può essere liberato dall’obbligo.

La legge mette nero su bianco il peso della fideiussione. Il garante generico può anche restare sullo sfondo. Ma il fideiussore no: quando firma, si espone direttamente e legalmente.

Tuttavia, nella pratica, molte banche e finanziarie usano il termine “garante” per indicare chi ha effettivamente firmato una fideiussione, creando confusione e ambiguità.

Ecco perché è fondamentale leggere con attenzione il testo del contratto: se nel documento è presente la parola “fideiussione” o se si fa riferimento all’art. 1936 del Codice Civile, stai firmando un impegno personale, giuridicamente vincolante. In quel caso, non sei semplicemente un garante: sei un fideiussore, con tutti gli obblighi (e i rischi) che questo comporta.

Chi è, invece, il garante coobbligato?

Il garante coobbligato è una figura in un certo senso più esposta rispetto al fideiussore. Se la fideiussione è già un impegno pesante, la coobbligazione lo è ancora di più: in questo caso, il garante diventa a tutti gli effetti debitore insieme al debitore principale.

In pratica, chi firma come coobbligato non garantisce semplicemente il debito: lo assume su di sé. È come se avesse richiesto il prestito in prima persona, anche se in realtà il beneficiario è un altro.

Dal punto di vista giuridico, si parla di obbligazione solidale, regolata dall’art. 1292 del Codice Civile:

«L’obbligazione è solidale quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che il creditore ha diritto di pretendere l’adempimento per intero da ciascuno di essi.»

Cosa vuol dire, quindi? Che se sei coobbligato, la banca può chiedere direttamente a te l’intero debito, senza passare dal debitore principale, senza notificarti in anticipo e senza giustificazioni.

Fare da garante con fideiussione è un rischio

Molti accettano di fare da garanti con l’intento nobile di aiutare qualcuno, pensando che si tratti di una formalità o che il debito sarà comunque pagato dal diretto interessato. In realtà, firmare una fideiussione – soprattutto se omnibus – è un impegno pesante e rischioso, che può compromettere la tua stabilità finanziaria per anni e anni.

Ma perché poniamo l’accento sulla fideiussione omnibus?

Tieni conto che esistono diversi tipi di fideiussione, ma la fideiussione omnibus è la più insidiosa di tutti. Si tratta infatti di una garanzia che non si limita a uno specifico importo o a una singola operazione, ma si estende a tutte le obbligazioni presenti e future – tutte quelle che il debitore principale ha (o avrà) con la banca o con l’agenzia di credito. Quando firmi una fideiussione omnibus stai garantendo tutto… anche quello che non esiste ancora.

In più la fideiussione omnibus:

  • non ha un tetto preciso, a meno che non venga espressamente pattuito (e spesso non lo è);
  • vale anche per futuri debiti, che il debitore potrebbe contrarre senza avvisarti;
  • ti vincola per un tempo potenzialmente indefinito, finché non interviene una revoca scritta accettata dalla banca.

Molti fideiussori non si rendono conto che, firmando una clausola del genere, si stanno assumendo il rischio di coprire debiti che non conoscono nemmeno.

Hai firmato una fideiussione? Possiamo aiutarti

Il lato positivo è che la fideiussione omnibus non è sempre valida. Negli ultimi anni, la giurisprudenza ha messo in discussione la validità di molte fideiussioni omnibus, soprattutto quando sono state predisposte secondo schemi standard illegittimi.

In particolare, Banca d’Italia ha rilevato che alcune clausole di uso comune violano la normativa antitrust, perché limitano eccessivamente i diritti del fideiussore.

In questi casi, la fideiussione può essere impugnata, e chi ha firmato potrebbe essere liberato dagli obblighi. Ma serve un’analisi tecnica del contratto, fatta da esperti.

E qui entra in gioco il nostro lavoro. Perché con il servizio di analisi e cancellazione della fideiussione di ADifesa, verifichiamo gratuitamente se il contratto che hai firmato contiene clausole nulle o abusive. E se ci sono gli estremi per impugnarla, ti aiutiamo a liberarti dagli obblighi e a difenderti da richieste illegittime di pagamento.

Facciamo tutto noi, dalla valutazione preliminare alla contestazione formale nei confronti della banca o della finanziaria. Tu dovrai solo inviarci copia della fideiussione e della documentazione collegata.

Per concludere, fideiussore e garante non sono sinonimi da usare a cuor leggero. Dietro quelle parole si nascondono obblighi molto diversi, con rischi altrettanto diversi. Se ti viene chiesto di firmare una garanzia, prenditi il tempo di capire bene cosa stai firmando e quali sono le conseguenze.

E se hai già firmato la fideiussione… lascia un messaggio qui sotto!
I nostri esperti ti risponderanno in meno di 48 ore.

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