Che cos’è il tasso effettivo globale medio, o TEGM?

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Che cos’è il tasso effettivo globale medio, o TEGM?

Con il tasso effettivo globale medio è possibile individuare i prodotti finanziari che sfociano nell’usura bancaria. Che cos’è realmente il TEGM? Scopriamolo.

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Il tasso effettivo globale medio (TEGM) è un valore percentuale che mostra il costo medio di un prodotto finanziario presso le banche e gli intermediari finanziari.

Si tratta perciò di un valore di riferimento, utile agli istituti di credito per definire il prezzo di ogni singolo prodotto e allinearsi su tassi di interesse sostenibili per i consumatori.

In tal senso, rientra nella definizione di tasso effettivo globale medio anche la sua funzione regolatrice, rispetto ai prodotti finanziari che finiscono per applicare tassi di interesse usurari e, quindi, per questo illegali.

È per questo motivo che spetta alla Banca d’Italia il compito di rilevare periodicamente, ogni tre mesi, il valore del TEGM. La Banca d’Italia, infatti, in qualità di Banca Centrale della nostra nazione, svolge un ruolo di controllo sulla condotta dei singoli istituti di credito e sul sistema finanziario italiano in generale.

Tenere traccia del tasso effettivo globale medio, e registrare eventualmente le sue variazioni, si iscrive all’interno di questo meccanismo di controllo.

 Come avviene la rilevazione del TEGM?

La rilevazione trimestrale del tasso effettivo globale medio si svolge secondo le istruzioni di Banca d’Italia.

Il campo di interesse di queste rilevazioni è quello dei prodotti finanziari, che Banca d’Italia classifica in questo modo:

  • apertura di un conto corrente affidato, con o senza garanzia
  • passaggi a debito di conti correnti bancari senza affidamento
  • finanziamenti per anticipo crediti e anticipo fornitori
  • prestito personale o finalizzato
  • factoring, e leasing di diversa natura
  • mutui a tasso fisso e a tasso variabile
  • cessioni del quinto di stipendi o pensione
  • carte di credito revolving
  • altri finanziamenti

Il documento di istruzioni che la Banca d’Italia ha reso pubblico indica con precisione le categorie, anche perché – per ognuna di esse – il tasso effettivo globale può essere diverso per ogni prodotto finanziario.

Dunque, nella rilevazione, verranno presi in considerazione prodotti finanziari di natura omogenea o, in altre parole, forme di credito che rientrano in una singola categoria.

Il punto di partenza è allora costituito dai TEG (da non confondere con TAEG), appunto dai tassi effettivi globali, ovvero i prezzi dei prodotti che vengono segnalati periodicamente alla Banca d’Italia.

La segnalazione – che spetta a banche, intermediari finanziari e a soggetti che gestiscono del microcredito – non riguarda soltanto i tassi di interesse ma anche altre informazioni utili al calcolo del tasso effettivo globale medio.

A tal proposito, Banca d’Italia vuole sapere periodicamente:

  • la media dei tassi effettivi globali di ogni prodotto
  • il numero dei rapporti finanziari per categoria
  • l’importo del credito concesso in media

Le informazioni vengono inviate ogni tre mesi.

Come si calcola il tasso effettivo globale medio?

Per calcolare il tasso effettivo globale medio bisogna tener conto della tipologia di credito concesso.

Come abbiamo già detto infatti il punto di partenza è il TEG, e Banca d’Italia – nelle sue istruzioni – indica due diverse formule per calcolare il TEG, suddivise in base alla categoria a cui appartiene il prodotto finanziario di riferimento.

Non entreremo però nel dettaglio delle formule algebriche, che interessano invece le banche e gli intermediari finanziari.

Qui ci interessa sapere solo che il TEGM è il risultato della media dei tassi di interesse applicati nel mercato finanziario per ogni singola categoria di prodotto.

Calcolando la media dei tassi su base trimestrale sarà possibile conoscere il tasso effettivo globale medio.

Dal TEGM al tasso soglia usura

Spesso, per errore, il TEGM viene considerato alla stregua di un tasso soglia usura. Questo accade perché il tasso effettivo globale medio viene definito di frequente come il tetto massimo del costo di un prodotto finanziario.

E, in un certo senso, è così.
Banca d’Italia, però, concede agli istituti bancari un certo margine extra per permettere alle banche di stabilire in autonomia il prezzo, anche superando di poco i prezzi medi. In fondo, anche in questo settore, vige la regola della domanda e dell’offerte, l’unica che realmente può imporsi nella definizione del prezzo finale.

Il tasso soglia usura è invece un limite massimo oltre il quale si configura il reato di usura bancaria. Parliamo, perciò, di due limiti ben diversi: il primo è un’indicazione sui valori di prezzo da considerare; il secondo è un limite da non oltrepassare, a meno di non voler incorrere in certe conseguenze.

L’usura bancaria è infatti un reato e, laddove viene riconosciuto, permette al consumatore ricevere il recupero degli interessi pagati in eccesso.

Il calcolo del tasso soglia però si fa a partire dal TEGM, ed è per questo che i due valori sono strettamente connessi. Nello specifico, per conoscere il tasso soglia, bisogna aumentare del 25% il valore del TEGM e aggiungere in seguito altri quattro punti percentuale.

Così è possibile individuare l’eventuale illeceità di un prestito di qualsiasi tipologia.

Conoscendo il valore del TEGM dei conti corrente affidati, per esempio, è facile capire se i tassi di interesse sono troppo alti per colpa di un anatocismo bancario o della capitalizzazione di interessi.

Allo stesso tempo si possono riconoscere le irregolarità di un prestito – come per esempio le anomalie di una cessione del quinto o di un finanziamento personale o finalizzato, erogato anche in forma di credito revolving – che presenta costi nascosti nel contratto e, di conseguenza, tassi di interesse che superano l’usura.

Situazioni di questo tipo sono meno rare di quanto si possa pensare. Gli esperti di ADifesa stimano che almeno tre prestiti su quattro tra quelli stipulati fino al 2016 presentano anomalie bancarie, irregolarità che meriterebbero attenzione e che potrebbero risolversi facilmente con un ricorso anche in via stragiudiziale.

La nostra lista di casi di successo così come i messaggi di gratitudine che ci arrivano su TrustPilot ne sono una dimostrazione. Chi è vittima di un’irregolarità finanziaria può ottenere giustizia con ADifesa, e ottenere un rimborso degli interessi abbondante e inaspettato (fino a qualche migliaio di euro!).

Come ottenere un rimborso interessi sui prestiti che superano il TEGM e la soglia usura?

Per ottenere il rimborso interessi sul tuo prestito devi prima di tutto richiedere un controllo del tuo finanziamento.

ADifesa può farlo, per te, gratuitamente. Ti basta consegnare a un consulente tutta la documentazione necessaria, e attendere il risultato della prima indagine sul tuo rapporto finanziario.

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