
ADifesa ha messo a confronto due tipologie di carte di credito: a saldo e rateale (o revolving). Scopri qual è quella più giusta per te.

Le carte di credito non sono tutte uguali.
Certo tutte offrono un fido a cui puoi attingere per le tue spese personali, e che devi restituire. Ma è proprio la modalità di restituzione, o meglio di rimborso, che cambia.
E non è cosa da poco. La modalità di rimborso del prestito (cioè, insomma, del fido) può fare un’enorme differenza sulla tua situazione finanziaria. In altre parole, la scelta di una o dell’altra modalità non va sottovalutata: ne dipende il tuo futuro.
In questo articolo troverai dunque un confronto: capirai come funziona il rimborso a saldo, e come quello rateale, e ti renderai conto di quale sia – davvero – la soluzione adatta a te, lasciando perdere i suggerimenti che ti dà il tuo consulente di banca.
La verità potrebbe sorprenderti.
Perciò preparati.
Le diverse tipologie di rimborso di una carta di credito
Come ti abbiamo già detto, non esiste un’unica modalità di rimborso: dipende dal tipo di carta di credito che scegli. Esistono tre tipologie di carte di credito, la cui differenza riguarda proprio il rimborso:
- la carta di credito con rimborso a saldo
- la carta di credito con rimborso a rate
- la carta di credito con rimborso opzionale
Ognuna di queste modalità ha le sue caratteristiche e – attenzione! – anche le sue insidie. Scopriamole insieme.
La carta di credito a saldo
La carta di credito a saldo è forse la più “classica” e, in un certo senso, la più semplice da capire. Funziona così:
- ogni mese ricevi un fido bancario che puoi spendere come preferisci, anche per intero (e fino a esaurimento);
- alla fine del mese (o a una data precisa), dovrai rimborsare l’intero importo che hai speso.
In sintesi, il rimborso a saldo avviene tutto in una volta. Senza possibilità di rateizzare.
Facciamo un esempio. Hai una carta con un fido di 2mila euro e, a dicembre, spendi 500 euro per i regali di Natale. A gennaio, nella data stabilita dal contratto (di solito intorno al 10 o al 15 del mese), quei 500 euro verranno prelevati direttamente dal tuo conto corrente. Fine della storia.
La carta di credito a saldo è allora la scelta ideale se sai di poter coprire tutte le spese ogni mese senza problemi. Tra l’altro, non ci sono interessi da pagare (se rimborsi puntualmente), quindi il costo è molto chiaro.
Tuttavia, c’è una regola ferrea: devi essere certo di avere sempre la liquidità necessaria sul conto. Se il saldo non c’è, rischi penali o commissioni salate.
La carta a rimborso rateale
Passiamo ora alla carta di credito rateale, detta anche carta revolving. A prima vista le carte revolving sembra una soluzione molto comoda, e questo perché ti consente di diluire i pagamenti in rate mensili. In altre parole spendi oggi e paghi un po’ alla volta, magari anche solo 50 euro al mese.
Eppure, la carta revolving è per molti una trappola. Il rimborso mensile infatti implica un aumento degli interessi complessivi, tanto che le carte revolving sono al momento il prodotto bancario più costoso che esiste (parliamo di interessi quasi al 20%). La rateizzazione può essere comoda, certo; ma devi avere un’ottima abilità finanziaria per non finire nella trappola del debito infinito. Se vuoi approfondire i pericoli delle carte revolving, leggi qui.
La carta a rimborso opzionale
Infine, c’è una via di mezzo: la carta a rimborso opzionale. Ovvero una carta di credito flessibile che ti consente di scegliere, di volta in volta, come preferisci pagare: se a saldo o a rate. Anche in questo caso però l’attenzione deve essere massima.
Cerchiamo di capirci di più con un esempio.
Nel mese di novembre spendi 600 euro del tuo fido. Alla fine del mese decidi di restituire solo una rata del fido, e rimandare alla fine di dicembre il rimborso a saldo. A dicembre però fai altri debiti: e il saldo da pagare è troppo grande da gestire. Quindi paghi un’altra rata, e così via.
Quello che vogliamo dirti è che, nella pratica, il rischio è di finire intrappolati nel debito infinito rimane. È facile cadere nella tentazione della rateizzazione, senza considerare i costi aggiuntivi. E qui, come nel caso della revolving, gli interessi possono pesare parecchio.

Rischi e costi nascosti delle carte di credito
Non c’è bisogno di dire, a questo punto, che le carte di credito sono, sì, ottimi prodotto finanziari, ma allo stesso tempo nascondono costi e rischi pericolosi.
Se non conosci bene la tua carta di credito, questa potrebbe trasformarsi in un’arma a doppio taglio. Soprattutto se hai scelto una carta di credito revolving. Scopriamo insieme, allora, cosa devi sapere per evitarli.
Tassi di interesse e costo totale
Uno degli aspetti più insidiosi delle carte di credito riguarda, com’è ovvio fosse, gli interessi passivi. Lo abbiamo già detto: le carte revolving hanno un TAEG che sfiora il 20% annuo. È un tasso di interesse altissimo, che può diventare difficile da gestire.
Ma c’è di più: il rimborso a rate aumenta il costo complessivo del debito. Questo perché la banca aggiunge agli interessi anche le spese di gestione e incasso di ogni rata, nonché altri costi nascosti (es. quelli della polizza assicurativa), che talvolta alzano gli interessi fino a superare il tasso soglia per l’usura bancaria.
Il rimborso che diventa impossibile
Un altro rischio, molto comune per altro, è quello di accumulare debiti fino al punto di non riuscire più a rimborsarli. Ed è un rischio che riguarda nello specifico le carte revolving, visto che non richiedono la copertura totale del debito prima di concedere altro denaro in prestito.
In parole semplici, con le revolving il debito residuo cresce costantemente a causa degli interessi, e può diventare insostenibile nel tempo. È un problema che la nostra associazione conosce bene: ogni giorno centinaia di persone chiedono aiuto a ADifesa per riuscire a liberarsi definitivamente di una carta revolving. E con noi ci riescono.
La trappola del debito infinito, così poco conosciuta eppure spietata, è una delle principali ragioni per cui molte persone finiscono sul lastrico.
Cosa succede se non paghi il debito della carta di credito?
La trappola del debito infinito spinge in molti a una soluzione drastica e controproducente. Perché il mancato pagamento del debito di una carta di credito può avere conseguenze pesantissime.
Intanto, se non paghi, la banca (o l’agenzia di credito) che ha emesso la carta può applicare penali e commissioni aggiuntive, il che aumenterà ulteriormente il tuo debito.
Ma non finisce qui. In casi estremi, il mancato pagamento può portare a:
- segnalazioni negative nei database creditizi (CRIF, CERVED, etc.) che possono impedirti di ottenere prestiti o mutui in futuro
- azioni legali, come ingiunzioni di pagamento o pignoramenti, per recuperare il debito
- blocco della carta di credito, con l’impossibilità di accedere al fido.
È quindi fondamentale affrontare subito il problema. Se hai difficoltà a rimborsare il tuo debito, puoi chiedere aiuto a ADifesa. La nostra associazione può seguirti nel percorso di rinegoziazione del debito (saldo e stralcio) o nell’annullamento della carta di credito revolving, se è illecita. Scrivici qui per saperne di più.
Come liberarti di una carta di credito
Puoi liberarti di una carta di credito? Certo! Purché tu segua i consigli giusti. Certo con questo non stiamo dicendo che devi liberartene per forza: se ti trovi bene con la tua, fai bene a tenerla.
Ma se il tuo debito è diventato troppo grande, è bene valutare la possibilità di chiudere il contratto con la banca. E questo, specie con le carte revolving, è complicato.
Per l’esperienza che abbiamo accumulato in questi anni, possiamo però darti qualche consiglio che ti sarà utile. Ecco cosa può aiutarti a uscire dal debito:
- riduci al minimo l’utilizzo della carta se hai già tanti debiti
- valuta la possibilità di un prestito personale più vantaggioso
- prova a proporre un saldo e stralcio per ridurre il debito
- leggi bene il contratto con la banca (per non farti fregare!)
- calcola il debito residuo tenendo conto dei costi dichiarati
Questi ultimi due consigli sono molto importanti.
E ora ti spieghiamo perché.
Il servizio di recupero interessi su carte revolving
La nostra associazione consumatori, ADifesa, offre ai suoi associati un servizio a costo accessibile che aiuta i debitori a liberarsi di una carta revolving e a ottenere addirittura un rimborso.
Si tratta del servizio recupero interessi, che ha permesso finora a migliaia di persone di iniziare una nuova vita debit-free, cioè priva di debiti. Per accedervi, basta lasciare un messaggio qui sotto. La prima consulenza è gratuita.
Ma in che modo ADifesa può aiutarti?
Intanto a ottenere un annullamento della carta revolving. Se i nostri esperti scoprono un illecito nel calcolo del debito residuo, con un ricorso stragiudiziale puoi ottenere il ricalcolo al tasso BOT dei tuoi interessi (scopri di più qui).
In più se hai pagato soldi non dovuti, come succede nel 70% dei casi, con l’assistenza di ADifesa puoi ricevere un rimborso a quattro-cinque cifre che può fare la differenza per la tua situazione finanziaria. Il tutto a un costo molto più basso rispetto a quello di uno studio legale. Leggi qui cosa dicono di noi.
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