Se hai ricevuto un prestito dopo il 2009 questo post è per te
Il prestito personale – insieme alla cessione del quinto – è sicuramente sul podio dei prodotti finanziari preferiti dagli italiani.
Si tratta infatti di una tipologia di finanziamento dal carattere flessibile, per ben due motivi: il primo è che puoi impostare il piano di ammortamento nelle modalità che ritieni più adatte a te; e in più ti permette di avere soldi liquidi da spendere come ti pare, e
Mentre infatti il prestito finalizzato è sempre vincolato a un particolare bene o servizio (e per questo troverai il prestito auto, il prestito ristrutturazione, etc.), grazie a un prestito personale hai la totale libertà di scegliere come utilizzare i soldi.
Senza contare che, per sottoscriverlo, ti basta avere un reddito sufficiente per sostenere la rata e – per lo meno per alcune agenzie di credito – un buon garante. Pertanto, a differenza della cessione del quinto che è destinata quasi sempre solo a dipendenti pubblici e pensionati, anche un lavoratore autonomo può accedere a questa tipologia di prestito.
Il prestito personale è dunque il preferito dagli italiani, e lo è già da decenni.
Ma, per i prestiti personali sottoscritti dal 2009 in poi, qualcosa è radicalmente cambiato. E parliamo di una condizione che potrebbe portare – anche a te! – un vantaggio notevole.
Nel 2009 la tutela dei consumatori si fa più pratica: arriva l’ABF
Ebbene sì, a cambiare drasticamente il rapporto tra i debitori e la banca – in materia di prestiti personali – è la nascita dell’ABF, ovvero l’Arbitro Bancario Finanziario.
Se non ne hai mai sentito parlare, sappi che l’Arbitro Bancario Finanziario è un sistema voluto dalla Banca d’Italia che lavora per risolvere le controversie bancarie per via stragiudiziale. In altre parole non emette sentenze senza il bisogno di coinvolgere un giudice.
Il sistema dell’ABF, composto da Collegi che ristabiliscono giustizia in materia bancaria, ha letteralmente stravolto – nel tempo – il modo in cui i cittadini si relazionano alle banche.
Prendiamo come esempio proprio il prestito personale.
Non di rado, già a partire dal contratto, il prestito personale presenta irregolarità che costringono chi lo riceve a pagare più di quanto dovrebbe. In un certo senso, possiamo dire spesso i prestiti includono costi extra o tassi di interesse eccessivi che li rendono praticamente illegali.
In casi come questo, chi ha ricevuto il prestito ha tutto il diritto di ricevere un rimborso. Avviando quindi un ricorso contro la banca, esiste la possibilità concreta di recuperare gli interessi in eccesso che la banca ti ha – poco onestamente – sottratto.
Solo che, prima della nascita dell’Arbitro Bancario Finanziario, la procedura era lunga e complicata.
Per ottenere il rimborso era infatti necessario passare per un tribunale. Bisognava quindi chiedere assistenza a un avvocato, far partire una causa legale e – soprattutto – spendere un sacco di soldi fin dal primo momento nella speranza di ottenere giustizia.
E, di fatto, così funziona ancora per i prestiti ricevuti prima del 2009.
Certo anche per questi prestiti il rimborso rimane un diritto. La legge italiana parla chiaro. Ma dovendo rispettare i tempi dei procedimenti giudiziari, l’iter è incredibilmente più lungo, più costoso e – almeno per il momento – non alla portata di tutti.
Grazie all’Arbitro Bancario Finanziario, però, le cose sono cambiate drasticamente per chi vuole farsi giustizia con una banca. Chi ha sottoscritto un prestito personale dopo il 2009 ha a disposizione uno strumento dall’efficacia – e rapidità – senza pari.
Il recupero degli interessi sui prestiti firmati dopo il 2009 è una cosa facile
Se hai ricevuto un prestito dopo il 2009, troverai qui informazioni utilissime su come far valere i tuoi diritti.
Tieni a mente un dato importante: tre prestiti su quattro presentano irregolarità bancarie, specie se sottoscritti tra il 2009 e il 2016.
Questo vuol dire che, se hai ottenuto un prestito personale in quegli anni, le probabilità che tu abbia pagato in eccesso per coprire il tuo debito sono altissime. Come sono alte, del resto, le possibilità di ricevere un rimborso.
Dal 2017, infatti, banche e agenzie di credito si sono mosse per regolarizzare tutti i contratti di prestito, per evitare di incappare ogni volta in un ricorso. Ciò non toglie che i prestiti personali ricevuti entro quella data non possono considerarsi esattamente legali.
E, come avrai capito ormai, per i prestiti dopo il 2009 l’iter è stato così tanto ampiamente semplificato dall’arrivo dell’Arbitro Bancario Finanziario, che persino i costi iniziali del ricorso si sono ridotti.
Ma come funziona, quindi, la procedura per ottenere il recupero degli interessi sui prestiti personali? Nel paragrafo qui sotto proviamo a capirlo meglio.
Come ottenere il recupero interessi sui prestiti dopo il 2009
L’iter per ottenere il recupero degli interessi sui prestiti sottoscritti dopo il 2009 si compone di circa quattro o cinque fasi.
Della procedura di rimborso bancario abbiamo già parlato più volte nel nostro blog. Anzi, ti consigliamo di approfondire ogni passaggio proprio leggendo la nostra guida dal titolo La procedura di rimborso bancario spiegata bene.
Qui però vogliamo riassumertela così.
Per ottenere il recupero interessi sui prestiti dopo il 2009 devi:
- Analizzare (o far analizzare) tutta la documentazione
- Inviare una lettera di reclamo alla banca
- In caso di mancata risposta, avviare un ricorso tramite l’ABF
- Aspettare l’accredito del rimborso sul conto corrente
Quello che vogliamo sottolineare, qui in questo articolo, è la facilità con cui è possibile ottenere un rimborso. Perché, di fatto, tutto quello che serve è un fascicolo che tenga insieme le prove necessarie a dimostrare le eventuali irregolarità del tuo prestito personale. Da quel momento in poi sarà l’Arbitro Bancario Finanziario a fare il suo dovere.
E, come puoi immaginare, con un iter così semplificato, anche le tempistiche sono migliorate.
Grazie all’Arbitro Bancario Finanziario, i tempi per ottenere l’accredito sono di circa sette mesi, con un massimo di diciotto mesi per i casi più complessi.
E sono, ovviamente, tempistiche ben diverse rispetto ai ricorsi in via giudiziale necessari per i prestiti prima del 2009, che a volte richiedono un iter lungo anni.
E l’assistenza legale?
Anche per l’assistenza legale, il sistema dell’ABF porta un vantaggio notevole a chi avvia un ricorso. La legge italiana infatti dà la possibilità di seguire la procedura in completa autonomia, e non ti obbliga in alcun modo a farti affiancare da un avvocato o da una figura simile.
Ricorda però una cosa.
Per alcuni di questi passaggi, il supporto di un esperto è assolutamente necessario.
Ti sembra una contraddizione?
Forse perché non hai considerato che – già solo per individuare la cifra che ti spetta di diritto come rimborso –c’è dietro un lavoro complesso, che include una perizia accurata di tutta la documentazione fatta da occhi esperti, ovvero da professionisti del diritto bancario.
Gli esperti ADifesa, per esempio, hanno sviluppato un metodo specifico per individuare tutte le irregolarità contrattuali, ed è grazie ad esso che hanno già aiutato centinaia di cittadini italiani alle prese con banche disoneste.
Le storie dei nostri associati che troverai sulla pagina Casi reali possono dimostrartelo.
Con l’aiuto di un’ Associazione Consumatori come la nostra forse dunque assicurarti un rimborso equo e una procedura di ricorso veloce e senza intoppi . Perché abbiamo anni di esperienza nel campo, perché conosciamo le banche come le nostre tasche e perché abbiamo già analizzato migliaia di contratti e documenti.
E trascurati non siamo sbagliati mai.
Hai ricevuto un prestito dopo il 2009 e pensi che il tuo contratto nasconda delle irregolarità?
Se è così, puoi star certo che un rimborso spetta anche a te. Basta solo far analizzare bene documentazione e contratto.
Lasciaci allora un tuo recapito qui sotto, scrivici del tuo caso e fatti ricontattare da un nostro consulente. Riceverai tutte le informazioni del caso in tempi record.
