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Il tasso variabile oggi, cosa devi aspettarti?

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Il tasso variabile oggi, cosa devi aspettarti?

L’impennata dei tassi di interesse ha messo in ginocchio molte famiglie italiane. Ma cosa aspettarti oggi, se hai un finanziamento a tasso variabile? Scoprilo qui!

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Il tasso variabile, oggi, è il protagonista delle attuali discussioni economiche. La sua impennata, voluta dalla BCE, è stata certamente inaspettata.

Se è vero che, per sua natura, il tasso variabile cambiae cresce – nel tempo, bisogna anche dire che mai lo aveva fatto con questa rapidità, aumentando di quasi due punti percentuale nel giro di pochissimi mesi.

Il problema è enorme, specie se guardiamo al totale dei finanziamenti concessi negli ultimi anni a tasso variabili. Secondo uno studio della Federazione Autonoma Bancari Italiani, in Italia almeno 8 famiglie su 10 tra quelle che hanno stipulato un mutuo sono in grosse difficoltà finanziarie per colpa dell’aumento dei tassi.

In questo articolo, vogliamo esplorare il panorama attuale del tasso variabile, provando ad anticipare le possibili evoluzioni nel 2024. Prenditi un momento per leggerlo, fatti guidare da ADifesa attraverso questa intricata rete di numeri e prospettive finanziarie. E proviamo, insieme, a trovare una via d’uscita.

Quanto può aumentare ancora il tasso variabile?

Questa è una delle domande che, qui in associazione, riceviamo più spesso: “Quanto può aumentare ancora il tasso variabile?”. Che vuol dire anche: “Quanto ancora devo preoccuparmi?”.

Partiamo da un dato: i tassi di interesse, oggi, sono del 4% per i depositi (si parla, in questo caso, di interessi attivi per le banche), 4,50% per i rifinanziamenti principali (interessi passivi sul denaro che le singole banche prendono in prestito dalla BCE) e 4,75% per i rifinanziamenti marginali (piccoli prestiti d’emergenza chiesti dalle banche alla BCE).

Sono queste le percentuali di partenza per intenderci, da cui ha origine poi il tasso di interesse calcolato per il consumatore finale.

La BCE ha imposto questi valori seguendo una politica restrittiva di contrasto al caro vito: se il costo del denaro è alto, ne verrà utilizzato sempre di meno; se gira meno denaro, il costo della vita è destinato a scendere.

Ora, in un suo recente comunicato, la BCE ha fatto sapere di aver raggiunto il “tetto massimo” degli aumenti. Da questo momento in poi, salvo risvolti inaspettati, i tassi di interesse rimarranno fermi su questa soglia – senza ulteriori aumenti imprevisti.

Si parla di “una pausa” più che di uno stop.
Ma, senza dubbio, molti risparmiatori italiani potranno tirare un sospiro di sollievo.

Previsione dell’andamento dei tassi nel 2024

Notizie rassicuranti arrivano anche dagli esperti del settore: i segnali che arrivano dai dati sull’inflazione sono fanno ben sperare.

Una solida maggioranza di analisti prevede che il picco dei tassi sia vicino – se non forse già raggiunto. Le proiezioni future sull’Euribor, e cioè il nostro indicatore fidato per i mutui variabili, indicano una crescita meno intensa verso la fine dell’anno, con un picco modesto a dicembre, fino alla sua stabilizzazione intorno al 3,90%.

In sintesi sembra che la pressione sui tassi di interesse stia perdendo la sua forza, e una lenta discesa potrebbe iniziare a fare capolino già dall’inizio del 2024.

Ma cosa significa, in concreto, questa decrescita dei tassi?
Consideriamo un mutuo a tasso variabile stipulato all’inizio dell’anno scorso. Il confronto tra gennaio 2022 e oggi ci mostra un aumento del 64%, che ha portato la rata mensile da 456 euro a 750 euro.

Eppure, se i pronostici degli esperti si avverassero, la rata potrebbe rimanere stabile a 750 euro fino a marzo 2024, per poi iniziare una graduale discesa a 737 euro a giugno e ulteriormente a 708 euro entro dicembre 2024.

Il futuro non è poi così nero.

Qual è il tasso variabile oggi? Analisi dei valori Euribor

Se hai scelto un finanziamento a tasso variabile, il tasso Euribor il tasso Euribor sarà il tuo indicatore più fedele.

Il tasso Euribor, noto come Euro Interbank Offered Rate, svolge infatti un ruolo cruciale nel determinare la tua rata mensile; in altre parole, ti permette di capire quanti soldi devi spendere nell’immediato futuro per coprire il tuo debito.

È l’European Money Markets Institute che si occupa periodicamente di calcolare e trasmettere le percentuali dell’Euribor – sia alle banche che ai cittadini. Il valore viene indicato per periodi di un mese, tre mesi, sei mesi e un anno.

Per capirci meglio, quando consulti l’aggiornamento del tasso Euribor, hai davanti a te quattro tassi Euribor:

  • Euribor 1M (cioè una proiezione di un mese)
  • Euribor 3M (tre mesi)
  • Euribor 6M (sei mesi)
  • Euribor 12M (un anno)

In questo modo, potrai contare su una panoramica più ampia che ti aiuterà a capire le dinamiche del mercato finanziario anche nel medio termine.

Ricorda: l’Euribor si aggiorna quotidianamente.
Puoi consultarlo ogni giorno qui, sulla piattaforma di osservazione del Sole24Ore. Può essere un buon punto di partenza per una gestione organizzata dei tuoi soldi.

Come calcolare un piano di ammortamento con tasso variabile?

Il calcolo di un piano di ammortamento con tasso variabile richiede una comprensione chiara di come il tasso Euribor – insieme allo spread applicato dalla tua banca – influenzi la tua rata mensile.

I tassi variabili sono infatti flessibili, il che significa che la tua rata può variare in risposta alle fluttuazioni del mercato finanziario. Ecco, quindi, come si calcola il piano di ammortamento:

  • per cominciare, identifica il tasso Euribor di riferimento per il periodo selezionato (un mese, tre mesi, o sei mesi).
  • aggiungi a questo valore lo spread fornito dalla tua banca; questa somma costituirà il tuo tasso di interesse effettivo.
  • successivamente, applica questo tasso al capitale residuo del tuo mutuo per ottenere gli interessi mensili; la somma di interessi così calcolata si aggiunge alla quota di ammortamento, determinando la tua rata mensile totale.

In conclusione, il calcolo di un piano di ammortamento con tasso variabile può sembrare un intricato gioco di numeri, ma comprenderne il processo è la chiave per mantenere il controllo delle tue finanze.

È vero: la flessibilità offerta dai tassi variabili presenta opportunità uniche, ma richiede anche una gestione attenta e consapevole; il rischio di subire un illecito è sempre dietro l’angolo.

Tassi di interesse e rischio usura: fai attenzione!

Il rischio di usura bancaria si presenta quando il tasso di interesse applicato supera il tasso soglia stabilito – di volta in volta – dal dipartimento del tesoro.

In generale, le banche non applicano esplicitamente i tassi di interesse usurari. Al contrario, il meccanismo si basa su una logica semplice: sul contratto sono indicate le percentuali legali; nel calcolo totale, però, finiscono costi extra nascosti che fanno aumentare (di nascosto!) i tassi di interesse.

Perché ti diciamo questo, ora?
Vedi, i nuovi tassi di interesse, seppur molto alti, NON possono considerarsi tassi usurari. Il tasso soglia, infatti, è un valore che viene calcolato anche sul tasso Euribor; di conseguenza, anche la soglia usura si è alzata negli ultimi diciotto mesi.

Tuttavia, devi fare molta attenzione. La prudenza è d’obbligo.
Alcune banche, infatti, potrebbero approfittarsi di questa impennata dei tassi per inserire costi nascosti e pratiche illecite nel tuo piano di ammortamento. In fondo, gli istituti bancari sono veri maestri nell’arte di mascherare costi elevati dietro un’apparente normalità.

Questo significa che è sempre utile procedere a una verifica del contratto di finanziamento, a prescindere dalla sua tipologia. Prestito personale, cessione del quinto, carte revolving, mutuo ipotecario: tutti i contratti di finanziamento sono a rischio. L’usura nel mutuo, in particolare, è un fenomeno diffusissimo; perciò è importante fare attenzione.

ADifesa, la nostra associazione, da anni si occupa di tutelare risparmiatori ignari e debitori in difficoltà da banche poco oneste che vogliono lucrare (anche troppo!) sui loro clienti.

Se pensi che il tuo finanziamento abbia rate troppo alte, contatta subito ADifesa e richiedi una perizia sul contratto. In caso di irregolarità – come costi nascosti o interessi usurari – hai diritto al rimborso delle somme pagate in eccesso.

Lo studio di fattibilità è gratuito.
Scrivici per capire se ci sono gli estremi per un ricorso.

ADifesa è qui per proteggere i tuoi risparmi.
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