Hai una carta revolving? Il rimborso è dientro l’angolo

Per le carte revolving il rimborso è una realtà concreta.
E potresti averne diritto anche tu. Ecco come scoprirlo.

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Sono il prodotto finanziario preferito dagli italiani, ma anche il più insidioso. Tassi di interesse esorbitanti, e un meccanismo astuto che serra le porte di ogni via d’uscita: con le carte revolving serve molta attenzione.

Tra i nostri associati sono molti i «ravveduti», quelli che hanno fatto un passo indietro dopo aver provato a gestire le revolving. Soprattutto per via dei costi troppo alti che rendono questo tipo di finanziamento, di fatto, ingestibile.

Ricordati di leggere anche Carte revolving, come uscirne? I consigli di ADifesa se anche tu hai una carta revolving e ti senti in un vicolo cieco.

E la cosa curiosa è che in pochi sanno cosa si nasconde dietro le carte revolving. In altre parole: non tutti sono a conoscenza del fatto che almeno tre carte revolving su quattro – secondo la nostra esperienza di Associazione Consumatori – sono effettivamente irregolari.

E quando un contratto è irregolare, le cose si fanno serie per banche e agenzie di credito. Perché la legge italiana è sempre dalla parte del cittadino in casi come questi, e se ci sono delle magagne sulla tua carta di credito revolving allora il rimborso sarà dietro l’angolo.

Tre carte revolving su quattro sono irregolari

Irregolari, perché esiste una normativa che stabilisce un tetto massimo di spese da pagare quando restituisci un prestito. Un tetto massimo ovvero un tasso-soglia, oltre il quale non si può andare perché sfocia nell’usura bancaria. Ma è un limite che quasi mai viene rispettato. E che rende le banche perseguibili secondo la legge italiana.

Succede a tre carte revolving su quattro, come scrivevamo prima. E sono numeri che abbiamo dedotto dalla nostra esperienza con cittadini, debitori e clienti di banche che ci contattano e che grazie a noi riescono ad ottenere giustizia.

E non si tratta solo di rimborso, vero. Però è anche – e soprattutto – quello.

La nostra lista di casi di successo racconta, uno dopo l’altro, le storie di chi ha ottenuto rimborsi a tre zeri anche quando non lo riteneva possibile. Grazie all’aiuto di un team di professionisti esperti in diritto bancario che hanno saputo scovare le irregolarità perseguibili presenti sui loro contratti.

Cosa ti dà diritto al rimborso di una carta revolving?

Quasi sempre l’elemento chiave da tenere sotto controllo è il TAEG, ovvero il Tasso Annuale Effettivo Globale. Si tratta di un valore percentuale che include gli interessi che devi restituire alla banca che ti ha concesso il credito, ma anche tutte le spese extra. Quindi commissioni, spese burocratiche, premi assicurativi, etc.

Ora consideri che il tasso di interesse di una carta revolving si aggira in media intorno al 16%, una percentuale elevata rispetto ad altri prodotti finanziari simili come i prestiti personali o le cessioni del quinto. Se a questo valore aggiungiamo anche tutte le voci di costo presenti (o nascoste!) sul contratto, finiamo per arrivare a una percentuale da capogiro. Come abbiamo già scritto in passato, alcune carte revolving toccano addirittura il 24% di interessi. Un tasso usura, senza se e senza ma.

È un argomento che ci sta molto a cuore, e infatti ne abbiamo parlato qui Carte revolving con tassi usura, un rischio da non sottovalutare sul blog di ADifesa.

Non è un caso che le carte revolving vengano così tanto “spinte” dalle agenzie di credito, che le promuovono senza sosta. Per loro sono uno dei sistemi più redditizi, prodotto di punta di banche e intermediari che vogliono lucrare sui prestiti.

Ma per la legge italiana non è così che funziona. Anzi, le sentenze dell’Arbitro Bancario Finanziario e dei tribunali mostrano chiaramente che interessi troppo alti devono essere rimborsati, e le carte di credito revolving non fanno eccezione.

Se gestisci una carta revolving, o lo hai fatto in passato e hai appena chiuso il contratto, e ritieni che qualcosa non va nelle tue rate mensili perché

  • eccessivamente alte
  • incapaci di risanare il debito
  • diverse da quello che ti aspettavi

ricorda che per le carte revolving il rimborso è una soluzione possibile, e ottenerlo non è poi così complicato se ti affidi a professionisti preparati.

Come scoprire se anche tu hai diritto al rimborso

L’iter che ADifesa segue per scoprire eventuali irregolarità in un contratto di carte revolving è semplice quanto efficace. Lo abbiamo collaudato attraverso anni di esperienza e non ci ha mai deluso. Per scoprire se anche tu hai diritto al rimborso della tua carta revolving, il metodo ADifesa può darti una mano.

Lavoriamo infatti sugli estratti conto e sui contratti che i nostri associati ci consegnano. I professionisti del nostro team analizzano le voci di costo, fanno i dovuti calcoli, trovano l’illecito lì dove è nascosto. E ci riescono in 48 ore.

Chiamiamo questo lavoro “pre-analisi” e ci serve a capire a quanto ammonta la cifra che la banca ti deve rimborsare (e quasi mai è una cifra di poco conto). In seguito, dopo un confronto con la persona che ci ha affidato l’incarico, ovvero il o la titolare della carta revolving, procediamo con una perizia dettagliata e avviamo prima il reclamo e poi il ricorso.

Ricorso stragiudiziale – lo ricordiamo – che si risolve con una decisione di uno dei Collegi dell’Arbitro Bancario Finanziario.

L’analisi dei documenti e la perizia sono due passaggi fondamentali per scoprire quali sono le possibilità di rimborso sulle tue carte revolving, e nella quasi totalità dei casi ce ne sono parecchie.

Noi di ADifesa possiamo aiutarti e assisterti in ogni fase di questo processo. Tutto quello che devi fare è lasciare un messaggio qui sotto: un nostro consulente ti ricontatterà in poco tempo.

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