Decreto ingiuntivo, conseguenze e vie d’uscita

Decreto ingiuntivo, conseguenze e vie d’uscita

Il decreto ingiuntivo ha conseguenze pesanti, ma con ADifesa puoi difenderti e uscirne

Hai ricevuto un decreto ingiuntivo? Mantieni la calma.
Certo, è normale sentirsi sopraffatti, o addirittura spaventati.

In fin dei conti, si tratta di un documento legale che ti ordina di pagare un debito entro pochi giorni. Potrà sembrarti una sentenza senza appello, ma fidati di noi: non è tutto perso.

È vero, ignorare un decreto ingiuntivo potrebbe portarti a conseguenze gravi (le vedremo qui sotto), però una via d’uscita esiste. Devi soltanto agire immediatamente, e non perdere tempo.

Anche per questo motivo, in questo articolo troverai tante cose. Ti spieghiamo cosa comporta un decreto ingiuntivo, quali sono le sue conseguenze e, soprattutto, quali opzioni hai per difenderti.

Leggilo quindi fino in fondo.
Vedrai che è più facile di quanto immagini.

Cosa succede dopo il decreto ingiuntivo

Ricevere un decreto ingiuntivo è il primo passo di una procedura legale che si porta dietro conseguenze pesanti. Ma cosa succede, in pratica, dopo che ti viene notificato? In poche parole, il decreto ingiuntivo è un ordine del giudice che ti impone di pagare un debito entro un tempo stabilito, di solito 40 giorni. Se non fai nulla, chi ha richiesto il decreto (il creditore) può passare alla fase successiva: l’esecuzione forzata.

Questo significa che il creditore può chiedere al tribunale di rivalersi su tutto ciò che possiedi: il tuo stipendio, il tuo conto in banca, o persino i tuoi beni materiali, come l’auto o una casa.

Abbiamo diviso le conseguenze di un decreto ingiuntivo in due categorie: conseguenze economiche e conseguenze legali. Vediamo meglio cosa significano.

Le conseguenze economiche

Dal punto di vista economico, il decreto ingiuntivo può trasformarsi in una vera e propria batosta se non agisci per tempo. Quando il creditore decide di procedere, il Tribunale può autorizzare il pignoramento dei tuoi beni o delle tue entrate. Ad esempio:

  • Se sceglie il pignoramento dello stipendio, una parte della tua busta paga può essere trattenuta ogni mese per rimborsare il debito.
  • Se opta per il blocco dei tuoi conti bancari, non avrai più accesso ai tuoi risparmi e dunque non potrai più usare i tuoi soldi come meglio credi.
  • Se invece sceglie di pignoramento dei i tuoi beni, la tua casa o la tua auto di valore verranno messi all’asta per soddisfare il debito con i soldi della vendita.

Immagina di vedere sparire una parte dello stipendio ogni mese o di svegliarti una mattina con il conto corrente bloccato. È una situazione che può mettere chiunque in ginocchio, soprattutto se già fai fatica a arrivare a fine mese.

Le conseguenze legali (anche penali)

Sul piano legale, le conseguenze di un decreto ingiuntivo possono essere altrettanto pesanti. Anche se il decreto ingiuntivo in sé non è un procedimento penale (nel senso che non ti porta automaticamente in carcere), ignorarlo può complicare di molto la tua posizione. Per esempio:

  • Il creditore potrebbe aprire nuovi procedimenti in Tribunale per ottenere il pagamento, il che aumenterebbe ulteriormente i costi legali a tuo carico.
  • Se il debito è legato a un finanziamento o a un prestito, potresti essere segnalato alle centrali rischi (es. CRIF) rendendo difficile ottenere credito in futuro.
  • In certi casi, se la tua insolvenza è fraudolenta potresti rischiare una multa di 516 euro e la reclusione fino a due anni.

In sintesi, il decreto ingiuntivo non è una questione da prendere alla leggera. Anzi, agire subito è fondamentale: ti aiuta a limitare i danni e a uscire da questa brutta soluzione.

…E se non paghi?

E cosa succede se non paghi dopo il decreto ingiuntivo? Non pagare dopo un decreto ingiuntivo è una scelta che può costarti molto caro.

Ignorare l’ordine del giudice significa lasciare al creditore il via libera per agire con la forza della legge. Lo abbiamo già detto: il decreto ingiuntivo ti dà 40 giorni di tempo. Passato quel tempo, se non hai fatto niente, il decreto ingiuntivo diventa definitivo. Anzi, esecutivo.

Quello che succede può mettere seriamente a rischio la tua stabilità economica e patrimoniale – soprattutto se sei già in difficoltà!

👉 Facciamo un esempio pratico.

Hai un debito di 5mila euro con la banca. Non lo hai pagato e ricevi un decreto ingiuntivo che decidi di ignorare. Dopo i 40 giorni parte l’esecuzione forzata del decreto: da quel momento in poi, e ogni mese, il creditore trattiene un quinto del tuo stipendio. Se hai un stipendio di 1200 euro, ti verranno pignorati 300 euro. Nel frattempo, il tribunale autorizza il blocco del tuo conto corrente, da cui il creditore preleva altri 2mila euro. Il resto del debito verrà coperto con altre trattenute sullo stipendio, ma intanto hai accumulato altri debiti per coprire le spese e gli interessi.

Non pagare un decreto ingiuntivo mette in moto una macchina legale che è difficile fermare. Non solo rischi di perdere beni e denaro, ma puoi anche compromettere la tua serenità e il tuo futuro finanziario.

Perciò la cosa più importante è una soltanto.
Non aspettare che il tempo scada.

Cosa succede dopo un decreto ingiuntivo? Gli step.

Come difendersi da un decreto ingiuntivo

Ormai dovresti averlo inteso: dopo il decreto ingiuntivo, non tutto è perduto. In altre parole, hai la possibilità di difenderti! Ma come ci si difende da un decreto ingiuntivo? Esistono strumenti legali che ti permettono di reagire, evitare le conseguenze peggiori e magari persino annullare il debito se ci sono motivi validi.

Ma attenzione, lo ripetiamo: il tempo è un fattore decisivo. Per difenderti, devi agire entro 40 giorni dalla notifica.

Ecco i principali modi per far valere i tuoi diritti.

1.      Fare opposizione al decreto ingiuntivo

Se ritieni che il debito non sia giusto o che ci siano errori nella richiesta del creditore, puoi presentare un’opposizione al tribunale. Si tratta di un atto formale in cui spieghi le tue ragioni e chiedi che il decreto venga rivisto o annullato.

Quando fare opposizione?

  • Se il debito non esiste o è già stato pagato.
  • Quando l’importo richiesto è errato.
  • Se il creditore non ha fornito prove sufficienti.

Presentare un’opposizione blocca momentaneamente l’efficacia del decreto, ma dovrai essere pronto a dimostrare le tue ragioni davanti al giudice. Per questo, è importante farti assistere da un legale esperto. 👉 Leggi qui come funziona l’opposizione al decreto ingiuntivo

2.      Cerca un accordo con il creditore

A volte la soluzione più semplice è trovare un compromesso. Se hai difficoltà a coprire un debito, una proposta di saldo e stralcio può fare la differenza. In altre parole, puoi negoziare un pagamento rateale, uno sconto sul debito o altre condizioni che ti permettano di chiudere la questione senza andare avanti con la causa.

Un esempio pratico
Immagina di dover restituire 10mila euro a una banca. Tramite una trattativa, potresti ottenere uno sconto del 40% del debito (4mila euro) e accettare il resto del debito in dodici rate mensili.

Questo ti permette di evitare ulteriori spese legali e il rischio di pignoramenti. 👉 Scopri come funziona il saldo e stralcio del debito

3.      Valuta la legge 3/2012 sul sovraindebitamento

Se i tuoi debiti sono insostenibili e ti trovi in una situazione di grave difficoltà economica, la legge 3/2012 sul sovraindebitamento potrebbe rappresentare una soluzione concreta.

La legge 3/2012, detta anche “Salva suicidi” è pensata per le persone che non possono accedere alle procedure fallimentari (quindi consumatori, piccoli imprenditori o professionisti) e consente di riorganizzare i debiti o persino ottenerne la cancellazione parziale.

Come funziona?
La legge permette di avviare una procedura, con l’aiuto di un organismo di composizione della crisi (OCC), per presentare un piano ai creditori. Applicando la legge 3/2012, l’esecuzione del decreto ingiuntivo viene sospesa e l’importo del debito viene ridotto.
👉 Leggi di più sulla legge 3/2012 e il sovraindebitamento

4.      Affidarsi a un’associazione consumatori

Se non sai da dove iniziare o ti senti sopraffatto dalla situazione, rivolgiti a un’associazione come ADifesa. I nostri esperti, che da anni lavorano al fianco di debitori in difficoltà, possono aiutarti a:

  • analizzare il decreto ingiuntivo
  • trovare la soluzione migliore
  • negoziare per te l’importo del debito
  • assisterti nell’opposizione al decreto ingiuntivo

Non devi affrontare tutto da solo. Un aiuto esperto può fare la differenza tra una soluzione rapida e un lungo periodo di difficoltà.

La nostra associazione può darti una mano

Con il nostro servizio di opposizione al pignoramento immobiliare, puoi ottenere una consulenza personalizzata che ti permetterà di comprendere a pieno la tua situazione, e valutare in questo le reali possibilità di difesa.

I nostri esperti esamineranno in dettaglio ogni passaggio del decreto ingiuntivo per individuare eventuali errori o irregolarità che possano essere contestati. Il nostro metodo conta tre passaggi:

  • raccogliamo la documentazione
  • analizziamo la procedura esecutiva
  • ti spieghiamo come devi agire

La valutazione iniziale è completamente gratuita. Grazie alla nostra esperienza, potrai prendere decisioni con consapevolezza e proteggere il tuo patrimonio.

Quando il decreto ingiuntivo verrà sospeso, potrai scegliere tra:

  • proporre un piano di rientro
  • procedere con un saldo e stralcio
  • vendere l’immobile a prezzo di mercato.

Con ADifesa, potrai gestire la tua situazione con tranquillità, evitando gli effetti devastanti di un pignoramento. Il nostro supporto può davvero cambiare le sorti della tua situazione.

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