Qual è la carta con fido più giusta per te? Leggi la nostra guida e evita le trappole finanziarie!
È opinione diffusa che una carta con fido possa risolvere ogni problema di denaro. Questo perché una carta di credito con fido ti permette di fare acquisti anche senza avere i soldi in tasca.
Ma è davvero così facile? Insomma.
Se è vero che alcune carte con fido posso essere un supporto finanziario nel nostro quotidiano, altre rischiano di trasformarsi in una trappola pericolosa.
In questa guida di ADifesa vogliamo parlarti di questo.
Vogliamo spiegarti come funziona una carta con fido, ma anche darti gli strumenti per scegliere quella giusta e evitare di infilarti in un meccanismo infernale che può mettere a rischio il tuo equilibrio.
Se è questo quello che temi, questa guida è fatta apposta per te. Niente termini complicati, solo informazioni chiare e tanti esempi pratici per aiutarti a capire tutto quello che devi sapere sulle carte con fido.
Pronto a scoprire come fare la scelta giusta senza farti intortare?
Bene, cominciamo!
Perché (non) scegliere una carta con fido
Per molte persone, inclusi alcuni dei nostri associati, una carta con fido equivale a una sorta di “rete di sicurezza”. In effetti, come dicevamo, con un fido puoi comprare qualsiasi cosa anche se in quel momento non hai abbastanza soldi sul conto. In altre parole, puoi rimandare il pagamento. Sembra comodo, vero?
Questa comodità però ha un prezzo.
E non parliamo solo di interessi passivi o dei costi legati all’utilizzo della carta. Parliamo di qualcosa di più insidioso.
Una carta con fido, infatti, può spingerti a vivere sopra le tue possibilità. È facile lasciarsi prendere la mano e accumulare debiti, dimenticando che si tratta in fin dei conti di un prestito: ogni euro speso dovrà comunque essere restituito, e con gli interessi.
Questo esempio ti aiuterà a capire meglio. Hai una carta con un fido di 3mila euro. Ti senti tranquillo perché sai di avere un margine da usare in caso di necessità. Poi arriva il momento in cui fai qualche spesa di troppo: un viaggio, qualche acquisto per la casa, una cena fuori… Prima che te ne accorgi, hai usato buona parte del fido. Cioè, dei soldi che la banca ti ha dato in prestito. Quando arriva il momento di rimborsare, però, scopri che non sei in grado di saldare tutto in una volta. E così il tuo debito inizia a crescere, crescere fino a quando diventa ingestibile.
Allora è meglio evitare la carta con fido?
La scelta non è di per sé giusta o sbagliata. Dipende tutto da te: sei sicuro di poterla usare con responsabilità? Hai un piano chiaro per restituire i soldi senza mettere in difficoltà il tuo bilancio mensile?
Se la risposta è sì, potrebbe essere uno strumento utile. Se invece hai il minimo dubbio, è meglio pensarci due volte. Perché, quando si parla di soldi, la prudenza è sempre la scelta migliore.
Come richiedere una carta con fido
Se vuoi una carta con fido, richiederla è facilissimo. Puoi farne richiesta in una banca o in una finanziaria, di presenza oppure online. Di solito il processo prevede pochi passaggi: devi compilare una richiesta, fornire i documenti necessari (carta d’identità, codice fiscale, e spesso una prova di reddito) e aspettare l’approvazione.
Tieni conto, però, che l’approvazione NON è automatica. Le banche non concedono il fido a chiunque, e nemmeno le agenzie di credito. Per approvare la tua richiesta, devono infatti valutare la tua affidabilità finanziaria. In altre parole: controllare il tuo reddito, la stabilità lavorativa e la tua storia creditizia.
Se la valutazione va a buon fine, ti sarà concesso un fido iniziale.
1500, 2000, 5000 euro… che fido iniziale puoi ottenere?
Il fido iniziale varia da persona a persona. In genere, dipende da due fattori principali: il tuo reddito e il tipo di carta che richiedi.
Se hai uno stipendio fisso e non hai altri debiti in corso, è probabile che ti venga assegnato un fido più alto – magari tra i 2mila e i 5mila euro. Al contrario, se il tuo reddito è più basso o hai già un mutuo o altri finanziamenti, il fido iniziale potrebbe essere più contenuto, intorno ai 1.500 euro.
È importante ricordare comunque che un fido alto non sempre è vantaggioso. Avere tanti soldi in prestito sulla carta può spingerti a spendere di più. La chiave è rimanere entro i tuoi limiti. Devi utilizzare la carta con responsabilità. Anche perché vale sempre la stessa regola: ogni euro speso è un debito che dovrai restituire.
Dunque, prima di fare richiesta di un importo preciso, valuta soprattutto il tuo senso controllo sul denaro.
Revolving o tradizionale, qual è la carta fido migliore?
Nel panorama delle carte con fido, ci sono due categorie tra cui scegliere: le carte a saldo e le carte revolving. Qual è la migliore? Per noi di ADifesa è facile rispondere, considerando che abbiamo anni di esperienza in ricorsi contro carte revolving e nel recupero degli interessi pagati in eccesso.
Detto questo, la differenza sostanziale riguarda il metodo di rimborso, che è anche il meccanismo che rende la carta revolving pericolosa rispetto alla carta a saldo.
Vediamolo però nel dettaglio.
La carta a saldo con fido
La carta con fido a saldo è la forma più tradizionale di carta di credito. Come funziona? la banca ti concede il fido, quindi un limite di spesa predefinito che puoi utilizzare per effettuare acquisti o prelievi. Ogni volta che utilizzi la carta, l’importo che hai speso ti viene “scalato” dal tuo fido. Entro una determinata scadenza (solitamente entro la fine del mese successivo) sei obbligato a restituire i soldi in un’unica soluzione.
Leggi bene: restituire i soldi in un’unica soluzione.
È proprio questa la caratteristica determinante della carta con fido a saldo. Il rimborso è unico, e avviene entro circa un mese.
Il grande vantaggio di questa carta è che non rischi di entrare in un meccanismo di debiti a lungo termine. Tuttavia, richiede una buona pianificazione: devi essere sicuro di poter rimborsare l’intero importo entro la scadenza.
Se sei una persona disciplinata e hai entrate stabili, la carta a saldo con fido può essere un’opzione valida.
La carta revolving con fido
La carta revolving, invece, funziona in modo completamente diverso. Anche in questo caso puoi spendere fino al limite del tuo fido, ma il rimborso avviene a rate. In pratica, ogni mese paghi una piccola somma – spesso concordata in anticipo – che copre una parte del debito più gli interessi. Intanto, ogni mese, il fido continua a essere caricato sulla carta.
Lo sappiamo: può sembrare una soluzione perfetta.
Tuttavia la carta di credito revolving è pericolosissima.
Il rimborso a rate del fido comporta un accumulo di debito che è quasi impossibile coprire. Facciamo un esempio:
- hai una carta revolving con un fido di 3mila euro
- il primo mese spendi 2mila euro di quel fido
- alla fine del primo mese hai un debito di 2mila euro
- paghi una prima rata di 300 euro
- il debito ammonta adesso a 1.800 euro
- la carta torna ad avere plafond di 3mila euro
- il secondo mese spendi altri 2mila euro
- alla fine del secondo mese hai debito di 3.700 euro
- paghi una seconda rata di 300 euro
- e così via…
Questo è un esempio spicciolo, che non tiene conto degli interessi. Ma ti dà l’idea del meccanismo infernale che dicevamo: il debito di una carta revolving si accumula, e le rate non riescono a rallentarlo.
Senza contare che la carta revolving ha i tassi di interesse più alti che trovi nel mercato dei prestiti. Tassi che spesso sfociano nell’usura bancaria, ma questa è un’altra storia…
Non c’è molto altro da dire, se non che è meglio evitarle.
Attenzione! Le carte revolving sono pericolose
Da molti anni ADifesa aiuta i consumatori a recuperare i soldi spesi in eccesso a causa delle carte revolving e dei loro tassi spesso vertiginosi.
Il problema principale? Queste carte nascondono insidie finanziarie che non tutti conoscono. Con TAN e TAEG che possono sfiorare o superare il 20%, le carte revolving possono mettere in ginocchio chiunque abbia sottoscritto il contratto.
Pur sembrando soluzione comoda, il rimborso rateale fa crescere a dismisura il costo complessivo del debito. E a quel punto è molto difficile uscire da questo ciclo di indebitamento crescente.
Lo testimoniano casi come quello di Edda, che con l’aiuto di ADifesa è riuscita a ottenere un rimborso di oltre 2.500 euro salvandosi da un contratto poco trasparente.
Conosci qualcuno con una revolving? Digli questo
Digli che ADifesa lavora da anni a fianco dei debitori in difficoltà. E che dalle carte revolving si può uscire, affidandosi a un’associazione consumatori che fornisce assistenza a costi contenuti.
Con ADifesa lo studio di fattibilità è gratuito. Come fare per ottenerlo? Basta lasciare un messaggio qui sotto.
Ti risponderemo in meno di 48 ore.
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